La scelta del nome “Artgender” deriva dalla considerazione per cui esso non debba essere usato solamente come il brand che identifica una particolare società che opera nei settori dell’eventistica, dell’editoria e della comunicazione; per noi l’Artgender rappresenta una vera e propria tipologia di essere umano ovvero chi lo è più profondamente.

Non esclude nessuno ma rinomina una categoria, composta da gente molto diversa al proprio interno… di qualunque credo, origine e direzione; ma, accomunata da un unico fattore: quello artistico. Chiunque può essere o sentirsi un artista fin tanto che si preoccupa di produrre o semplicemente accostarsi ad una qualsiasi forma di espressione.

Questa parola, il nostro nome, identifica chi crede che la bellezza sia necessaria, nelle cose, nelle persone, nei pensieri, nelle parole, nei modi… che l’ispirazione contribuisca alla formazione personale e che l’implementazione delle proprie doti contribuisca ad un’evoluzione individuale.

Yayoi donna a pois

Yayoi Kusama e i pois più famosi al mondo

Artista d’avanguardia giapponese, Yayoi Kusama è oggi una delle figure più influenti nel panorama dell’arte contemporanea mondiale.
Spaziando dalle arti figurative alle performance, fino a veri e propri happenings, ella esprime attraverso le sue opere una fortissima creatività che ha scelto i colori forti ed intensi per contrastare le negatività del mondo e della vita.

Yayoi Kusama e i pois più famosi al mondo

Yayoi donna a poisKusama Yayoi donna a pois nasce a Matsumoto City, in Giappone, nel 1929. Ultima di quattro fratelli, fin da piccola desidera diventare una pittrice e dall’età di dieci anni inizia a fare arte.

I principi di Yayoi donna a pois

I puntini ed i pois che l’hanno resa famosa in tutto il mondo sono presenti fin dal principio.

La sua infanzia è stata difficile e travagliata, segnata da una madre autoritaria ed anaffettiva, da un padre assente e da grossi traumi psicologici.

Dopo aver studiato pittura con uno stile molto formale e rigido in Giappone, nel 1958 si trasferisce a New York e l’anno dopo crea i suoi primi lavori della serie “Infinity Net”: delle grandi tele dipinte lunghe circa una decina di metri, astratte e molto colorate.

A partire dal ‘66 realizza numerose performance, alcune provocatorie ed osé, arrivando a dipingere con dei pois i corpi nudi dei partecipanti.

Nel frattempo si dedica anche alla stesura di poesie e romanzi surreali.

La notorietà raggiunta

Dopo il periodo newyorkese in cui l’artista vive il “sogno americano” e raggiunge la notorietà, Yayoi ritorna in Giappone.

Ormai è una donna di mezza età e trova davanti a sé un mondo arretrato di cento volte rispetto a quello che ha lasciato.

I giornalisti della sua terra la trattano in modo freddo ed infastidito, quasi fosse uno scandalo per il Paese, e questa brutta accoglienza, amareggiandola moltissimo, le procura una forte depressione.

Il 1993 rappresenta la data della sua rinascita: nonostante viva in un ospedale psichiatrico, il lavoro della Yayoy donna a pois che tutti conoscevano viene ospitato alla Biennale di Venezia. In tale occasione realizza un’abbagliante sala degli specchi con inserite delle zucche che diventano il suo alter-ego.

Da questo momento Kusama esegue opere su commissione inventando fiori giganti e piante coloratissime.

Le sue opere sono esposte in molti importanti musei mondiali ed in mostre permanenti, come ad esempio il MoMa di New York, la Tate di Londra ed il National Museum of Modern Art di Tokyo.

Yayoi donna a pois in collaborazione con…

Si fa conoscere dal grande pubblico per la collaborazione con Peter Gabriel, ex esponente del gruppo musicale Genesis, con cui collabora alla realizzazione del video “Love Town”, in cui evidenzia tutte le sue ossessioni: pois, reticolati, cibo, sesso.

Nel 2012, grazie a Marc Jacobs, direttore artistico di Louis Vuitton, si cimenta in una imponente collaborazione con la maison francese facendo creare numerosi capi di abbigliamento che riportano gli ossessivi pois molto grandi e colorati.

Per Vuitton sono state realizzate anche linee di borse e di scarpe che riportano elementi caratteristici dell’arte di Kusama.

Nel 2018 il regista Heather Lenz, in collaborazione con Wanted Cinema e Feltrinelli Real Cinema, ha realizzato il documentario “Kusama Infinity”, che racconta dell’artista donna più venduta al mondo: una storia che mostra il percorso tortuoso di una grande esecutrice e di uno spirito fragile la cui costante è una sensazione di enorme solitudine.

Yayoi Kusama vive tutt’ora dentro l’ospedale psichiatrico di Tokyo dove si dedica all’arte terapia per trovare un po’ di pace e continuare a dipingere.

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“SPREAD ART, INSPIRE PEOPLE.”

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