

Mary Shelley “madre” di Frankenstein e della moderna fantascienza
Mary Shelley “madre” di Frankenstein e della moderna fantascienza
Mary Shelley e l’infanzia
La madre morì dieci giorni dopo averla messa al mondo e Mary rimase a vivere con il padre e con due sorellastre nate da una precedente relazione della mamma.
I suoi primi anni di vita furono felici ma il padre, trovandosi spesso senza denaro e non essendo in grado di badare da solo alle bambine, decise di risposarsi con Mary Jane Clairmont, una vicina di casa.
Mary Jane era una donna triste e litigiosa che ebbe da subito un pessimo rapporto con le bambine.
Nel 1805 i coniugi Godwin fondarono una casa editrice per l’infanzia che però, non fruttando guadagni, li costrinse a prendere in prestito una grossa somma di denaro per tirare avanti.
La piccola Mary Godwin ricevette un’educazione poco formale ed avanzata per quel tempo: aveva libero accesso alla biblioteca dell’abitazione, viaggiava spesso con il padre, assisteva alle visite degli intellettuali che frequentavano la casa.
Nel Giugno del 1812, Godwin mandò la figlia a risiedere dalla famiglia Baxter, di idee radicali, in Scozia, dove Mary visse momenti molto felici e dove cominciò a scrivere i primi componimenti.
Due anni dopo, con il rientro a casa, conobbe il poeta e filosofo radicale Percy Shelley che, insieme a sua moglie Harriet, era ospite abituale del padre nonché suo sostenitore finanziario. Percy era di famiglia ricca ed aristocratica ma, a causa delle sue idee socialiste, presto il nonno non lo fece più attingere dal patrimonio familiare e le nuove difficoltà economiche lo fecero divenire inviso a Godwin.
Tra Mary e Percy, però, era ormai nato l’amore ed i due continuarono a frequentarsi di nascosto fino a fuggire insieme.
Viaggiarono a lungo in Francia ed in Svizzera ma, a causa dei pochi denari rimasti, dovettero presto tornare in Inghilterra.
La coppia trovò alloggio nella contea del Kent e qui Mary usò il diario dei viaggi per completare la stesura della sua opera narrativa “Storia di un viaggio di sei settimane”.
La situazione della coppia non era rosea: Mary spesso malata perse un figlio, i problemi economici continuavano ad assediarli ed Harriet, la moglie di Shelley, nel frattempo ebbe un altro figlio.
Mary trovò parziale conforto in Thomas Hogg, amico di Percy e scrittore anch’egli.
Mary Shelley, creatrice della moderna fantascienza
Nel Gennaio del 1816 dette alla luce un bambino, William, e contemporaneamente, a causa della morte di nonno Shelley, anche le loro finanze si rinvigorirono.
Nel Maggio dello stesso anno Percy, Mary, il figlio William e la sorellastra Claire si trasferirono a Ginevra dove trascorsero l’estate anche in compagnia di Lord Byron, amante di Claire.
Quei mesi furono molto piovosi e il gruppo trascorreva le giornate in casa scrivendo e parlando fino a notte fonda.
Tra i vari argomenti affrontati ci furono anche gli esperimenti condotti da Erasmus Darwin che, grazie al galvanismo, affermava di essere riuscito a rianimare parti morte di esseri viventi.
Sedendo davanti al camino acceso la compagnia si divertiva a leggere storie di fantasmi e di mostri fino a quando, per gioco, Lord Byron propose agli amici di scrivere ognuno una storia fantastica e così Mary ebbe l’idea del romanzo Frankenstein.
In autunno rientrarono a Londra ma una serie di tragici fatti colpì la coppia: sia la sorella di Mary, Fanny, che la moglie di Percy, Harriet, si suicidarono a distanza di pochi mesi l’una dall’altra e i due figli di Percy ed Harriet furono allontanati dal padre per immoralità.
Nel Dicembre del 1816 a Londra, proprio per evitare ulteriori fastidi legali, Percy e Mary si sposarono.
L’anno successivo Mary, che nel frattempo aveva avuto l’altra figlia Clara, terminò la stesura di Frankenstein che fece pubblicare in forma anonima preceduto da una prefazione scritta da Percy e con il titolo di “Frankenstein o il moderno Prometeo”.
La fuga dall’Inghilterra
Ma, a causa di alcuni creditori che ancora davano la caccia a Percy e la continua paura di perdere l’affidamento anche dei figli avuti con Mary, la coppia decise di lasciare l’Inghilterra seguiti anche dalla sorellastra Claire e sua figlia Alba, avuta da Lord Byron.
Il gruppo raggiunse l’Italia cominciando un lungo periodo di spostamenti. Si crearono nuove amicizie, visitarono luoghi e città, impararono la lingua.
Il periodo italiano, tuttavia, fu funestato dalla morte di entrambi i figli di Mary: Clara a Venezia per dissenteria e William a Roma per la malaria.
Per un po’ di tempo Mary Shelley, creatrice della moderna fantascienza, trovò conforto unicamente nella scrittura e solo la nascita del figlio Percy Florence, avvenuta a Firenze nel 1819, la aiutò a riprendersi.
Gli anni italiani furono intensi per la produzione letteraria dei coniugi Shelley: Percy compose la maggior parte dei suoi poemi e Mary scrisse vari componimenti tra cui “Matilda”, il romanzo storico “Valperga” e alcune opere teatrali.
Mary Shelley, creatrice della moderna fantascienza ed i suoi ultimi anni
Mary, però, continuava ad ammalarsi e ad alternare momenti sereni a periodi di depressione.
In questo Percy non l’aiutava rivolgendo spesso il suo interesse verso altre donne e Mary, che con il marito condivideva l’idea della non esclusività del matrimonio, si confortò con la compagnia del Principe Alessandro Mavrocordato e i coniugi Williams.
Dopo un pessimo periodo napoletano in cui i coniugi ebbero molte noie legali, si stabilirono presso Lerici, dove Mary poteva godere del clima salubre e Percy poteva dedicarsi alle gite in barca.
Proprio da una di queste gite, nel 1822, Percy, con l’amico Edward, non fece più ritorno ed i loro corpi furono ritrovati molti giorni dopo sulle rive di Viareggio.
Dopo la morte del marito Mary decise di vivere unicamente per suo figlio Percy Florence e per la scrittura; si occupò della revisione e della pubblicazione delle poesie del marito e della stesura del romanzo “L’ultimo uomo”.
Ebbe molti pretendenti e proposte di matrimonio ma, dopo la morte del suocero e la ricca eredità, si dedicò solo ai viaggi per l’Europa.
Nel 1848 Percy Florence sposò Jane Gibson St John. Il matrimonio fu molto felice e Mary visse con il figlio e la nuora, con cui aveva legato moltissimo, fino alla fine dei suoi giorni avvenuta il primo Febbraio 1851 all’età di cinquantaquattro anni a causa di un tumore al cervello.
Scorrendo la vicenda umana di Mary Shelley, creatrice della moderna fantascienza, ed i suoi ultimi anni non si trovano gioie durature ed ella scrisse per lo più versi di disperazione e di ricordi laceranti.