La scelta del nome “Artgender” deriva dalla considerazione per cui esso non debba essere usato solamente come il brand che identifica una particolare società che opera nei settori dell’eventistica, dell’editoria e della comunicazione; per noi l’Artgender rappresenta una vera e propria tipologia di essere umano ovvero chi lo è più profondamente.

Non esclude nessuno ma rinomina una categoria, composta da gente molto diversa al proprio interno… di qualunque credo, origine e direzione; ma, accomunata da un unico fattore: quello artistico. Chiunque può essere o sentirsi un artista fin tanto che si preoccupa di produrre o semplicemente accostarsi ad una qualsiasi forma di espressione.

Questa parola, il nostro nome, identifica chi crede che la bellezza sia necessaria, nelle cose, nelle persone, nei pensieri, nelle parole, nei modi… che l’ispirazione contribuisca alla formazione personale e che l’implementazione delle proprie doti contribuisca ad un’evoluzione individuale.

Mary Quant, minigonna e talento

Mary Quant e l’invenzione della minigonna che cambiò per sempre il vecchio mondo

In un’intervista del 1964, quando le chiesero se l’idea delle minigonne le fosse venuta vedendo le creazioni del famoso stilista Courrèges,
ella rispose: “Le vere creatrici della mini sono le ragazze, le stesse che si vedono per la strada”.

Mary Quant e l’invenzione della minigonna che cambiò per sempre il vecchio mondo

Mary Quant, minigonna e talentoBarbara Mary Quant, minigonna e talento, nota appunto per aver inventato la minigonna, nacque a Blackheath, un sobborgo di Londra l’undici Febbraio del 1934. I suoi genitori erano due insegnanti dalla London University di origine gallese che sognavano per lei un tranquillo futuro borghese.

Mary Quant, minigonna e talento 

Dopo aver frequentato il liceo di Blackhearth, studiò arte ed illustrazione al Goldsmithern College di Londra e, più tardi, perfezionò il suo stile diventando apprendista di moda presso Erik, un modista di lusso di Mayfair. Già presso di lui cominciò a disegnare modelli propri.

A sedici anni, sentendosi stretta nelle rigide regole formali della famiglia, andò via di casa per vivere da bohémien e, frequentando vari gruppi alternativi, conobbe Alexander Plunket Greene, rampollo di una nobile famiglia e nipote di Bertrand Russel, col quale iniziò un ménage di vita insieme fatta di libertà, di stravaganza e di divertimento. Anime gemelle, i due condividevano lo stesso spirito di avversione per le regole della società e nel 1957 si sposarono.

Primi successi

Nel novembre del 1965, al compimento dei ventuno anni, Alexander ereditò un ingente patrimonio che gli permise di finanziare l’attività della moglie: dopo aver acquistato un appartamento a Chelsea, sulla celebre King’s Road, aprirono un ristorante nello scantinato e riservarono il primo piano alla realizzazione della prima boutique di Mary, il famoso “Bazaar”.

In questo periodo la coppia dette anche avvio ad una collaborazione con il fotografo, nonché avvocato, Archie McNair, con cui crearono un felice sodalizio artistico.

La boutique ebbe subito un successo enorme tra i giovani britannici: finalmente i giovani della generazione di rottura trovarono chi la pensava come loro, chi viveva come loro, chi capiva ciò che poteva piacere a loro. I giovani del paese più conformista d’Europa, la Gran Bretagna, furono i primi a sentire la necessità di un cambiamento.

La frattura con il vecchio mondo fu rappresenta dai capelli lunghi per i ragazzi, dalla musica dei Beatles, dalle gonne corte per le ragazze.

Mary Quant, minigonna e talento, modello sovversivo per i giovani inglesi

Mary ed il marito aprirono quindi un altro negozio, in Brompton Road, a Knightebridge e nel 1963 fondarono il Ginger Group, una linea specifica per esportare i modelli negli Stati Uniti. Anche lì fu subito un gran successo.

Icona della Swinging London, Mary Quant divenne anche imprenditrice fondando, nel 1966, una linea di cosmetici e, nel 1967, realizzò una collezione di calzature.

Nel 1966 ricevette dalle mani della regina Elisabetta II l’onorificenza di “Cavaliere della Corona Britannica”, che l’anno prima era stata conferita ai Beatles.

La seconda metà degli anni sessanta vede Mary Quant, minigonna e talento sempre a portata di mano, al culmine della sua fama: nelle sue sfilate campeggiano stretti stivali bianchi in plastica verniciata alti al ginocchio, maglioni sgargianti a coste, magliette a righe o a quadri e soprattutto le micro-gonne.

In questi anni scrive anche la sua prima biografia “Quant da Quant” e da allora ha continuato sempre a scrivere libri su vari argomenti tra cui la moda declinata in tutti i suoi aspetti.

Nel 1970 nasce il loro unico figlio Orlando Plunket Green e, nel 1990 muore l’amatissimo marito Alexander.

Mary Quant attualmente vive a Londra ed ha compiuto 85 anni.

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