

Mark Twain fortunato pseudonimo dal curioso significato
Mark Twain fortunato pseudonimo dal curioso significato
Quest’ultimo era nato il 30 novembre 1835, due settimane dopo il passaggio della cometa di Halley. Samuel trascorre i suoi primi anni di vita ad Hannibal, una cittadina situata lungo le rive del fiume Mississippi che sarà la principale fonte d’ispirazione per le ambientazioni di Tom Sawyer.
L’infanzia di Samuel si interrompe bruscamente nel 1847 quando il padre muore stroncato da una polmonite ed il giovane è costretto ad iniziare a lavorare dapprima come apprendista in una stamperia e successivamente come tipografo e scrittore di articoli umoristici per l’Hannibal Journal, fondato dal fratello Orion.
Decide ben presto di lasciare la piccola Hannibal per lavorare in alcune metropoli statunitensi come New York e Philadelphia e, proprio mentre è diretto verso New Orleans, incontra Horace E. Bixby, un pilota di battello.
Samuel è affascinato dal suo ruolo di prestigio e si impegna duramente per riuscire ad ottenere nel 1859 la licenza che gli consente di lavorare anch’egli su un battello. Trasmette parte del suo entusiasmo anche al fratello Henry, convincendolo a lavorare con lui. Samuel rimpiangerà per tutta la vita questa sua influenza sul fratello che morirà pochi mesi dopo, a causa dell’esplosione di una caldaia.
La tragica morte di Henry non è l’unica eredità che Samuel porta con sé.
Gli anni vissuti sul battello tornano prepotentemente alla mente ogni qualvolta viene pronunciato il nome con cui egli stesso ha scelto di farsi conoscere dal mondo letterario: Mark Twain.
Va detto, infatti, che i barcaioli giunti nel punto in cui l’acqua raggiunge una profondità di circa due tese (in inglese “twain”) erano soliti segnalare le acque sicure urlando “by the Mark Twain!”, da cui deriva appunto il fortunato pseudonimo.
Con lo scoppio della guerra civile americana diminuì il traffico di battelli su fiume e Mark decise di tornare a svolgere il suo precedente lavoro di giornalista, iniziando al contempo anche la stesura di alcune brevi novelle.
Alcune di esse vennero inserite nella sua prima raccolta, pubblicata nel 1865 con il titolo “Il ranocchio saltatore”.
Twain vive solo brevemente l’esperienza della guerra arruolandosi in un battaglione di confederati, ma decidendo pochissimi mesi dopo di abbandonarlo, probabilmente a causa dei suoi ideali contrari allo schiavismo che, invece, i sudisti difendevano.
Con la fine della guerra, lo scrittore si trasferisce in California dove vive una curiosa parentesi da minatore alla ricerca dell’oro.
Trascorre i cinque anni successivi in giro per il mondo visitando non solo le vicine Hawaii, ma anche la Francia, l’Italia ed addirittura la Palestina.
Per sua stessa ammissione, Twain non è un uomo di cultura ed ai dipinti di Firenze preferisce le bellezze naturali del lago di Como e del Vesuvio. Egli è però dotato di un occhio critico ben attento alle situazioni di degrado: si rammarica per la rovina di Pompei e per il quasi abbandono di patrimoni storici come i Fori Imperiali.
Mark Twain è uno di quei (forse pochi) artisti il cui successo non è stato postumo tanto ch’egli può apprezzarlo da vivo. Tornato negli Stati Uniti numerose università gli chiedono, infatti, di tenere conferenze e lezioni per parlare delle sue prime opere.
In quello stesso periodo egli conosce Olivia Langdon, la sua amata Livy, che sposa nel 1870 e con cui si trasferisce a Hartford nel Connecticut.
La donna lo rende padre di quattro figli segnati da un destino infelice, soprattutto il piccolo Langdon che muore nel 1871 ad appena un anno a causa di una polmonite.
Nel 1884 Twain pubblica quello che è ancora oggi considerato uno dei più importanti romanzi della letteratura americana “Le avventure di Huckleberry Finn” ed il famosissimo libro per ragazzi “Le avventure di Tom Sawyer”.
Il suo forte interesse per la scienza lo porta a stringere amicizia con Nikola Tesla e proprio i giorni trascorsi all’interno dei laboratori del fisico serbo saranno alla base del suo romanzo fantastico “Un americano alla corte di Re Artù”.
Sul piano politico, lo scrittore appoggia inizialmente la politica estera del governo ma, a partire dal 1888, la sua posizione cambia radicalmente e Twain diviene un membro di spicco della della Lega anti-imperialista.
Sin dalla morte del fratello Henry, il carattere di Twain era diventato pessimista e tendente alla depressione.
La situazione peggiora nel 1896 quando la sua seconda figlia Susan muore all’età di ventiquattro anni a causa di una meningite spinale, mentre Twain e la moglie si trovano in Australia per una conferenza.
La vicenda scuote l’animo dello scrittore, ma soprattutto rende ancora più fragile la salute della cagionevole moglie Livy.
Con lei Mark compie un ultimo viaggio in Italia nel 1903, nella vana speranza che il clima mite possa giovare alle sue instabili condizioni. La donna muore, tuttavia, nel 1904, mentre i coniugi si trovano a Villa di Quarto, in provincia di Firenze.
Cinque anni più tardi, la vigilia di Natale del 1909 anche l’ultimogenita Jean, da sempre malata di epilessia, muore annegata in una vasca da bagno stroncata da un infarto scatenato da una crisi epilettica.
A sostenere Mark Twain durante gli ultimi anni della sua vita c’è solo la figlia Clara, che egli vede diventare moglie e quasi madre.
La figlia è infatti incinta di Nina quando, il 21 aprile 1910, lo scrittore muore colpito da un infarto.
Soltanto il giorno prima Twain aveva ammirato il passaggio di quella stessa cometa di Halley che gli aveva dato il benvenuto al mondo settantaquattro anni prima.
Egli riposa in una collina del Woodlawn National Cemetery e, per volontà della figlia Clara, è stato sepolto a 3,7 metri di profondità: sono due tese esatte, o meglio, “mark twain”.