La scelta del nome “Artgender” deriva dalla considerazione per cui esso non debba essere usato solamente come il brand che identifica una particolare società che opera nei settori dell’eventistica, dell’editoria e della comunicazione; per noi l’Artgender rappresenta una vera e propria tipologia di essere umano ovvero chi lo è più profondamente.

Non esclude nessuno ma rinomina una categoria, composta da gente molto diversa al proprio interno… di qualunque credo, origine e direzione; ma, accomunata da un unico fattore: quello artistico. Chiunque può essere o sentirsi un artista fin tanto che si preoccupa di produrre o semplicemente accostarsi ad una qualsiasi forma di espressione.

Questa parola, il nostro nome, identifica chi crede che la bellezza sia necessaria, nelle cose, nelle persone, nei pensieri, nelle parole, nei modi… che l’ispirazione contribuisca alla formazione personale e che l’implementazione delle proprie doti contribuisca ad un’evoluzione individuale.

Louise Bourgeois l'emozionante scultrice

Louise Bourgeois, la scultura come forma di terapia

Ha scritto un libro Louise Bourgeois: “Distruzione del Padre-Ricostruzione del Padre” ed in questo titolo c’è tutto il senso delle opere di questa artista del ‘900: per lei creare era un modo per sopravvivere.

Louise Bourgeois, la scultura come forma di terapia

Louise Josephine Bourgeois, l’emozionante scultrice, nasce a Parigi il 24 Dicembre del 1911 da Josephine Fauriaux e da Louis Bourgeois, entrambi tessitori e restauratori di arazzi.

La formazione

È la terza figlia femmina prima dell’agognato maschio e proprio per i genitori realizza i suoi primi disegni. Fin da piccolina, in casa, è spettatrice di orrori, ingiustizie e violenze psicologiche che la segnano profondamente.

Non ancora compiuti i tre anni, infatti, la madre, cercando il marito arruolatosi e ferito in battaglia, la trascina per mesi dentro agli ospedali facendola assistere continuamente al dolore e alla sofferenza mentre lei, intanto, vive l’assenza del padre come un abbandono.

Alla fine della guerra papà Louis torna a casa ma, provato emotivamente, comincia a trattare la famiglia in modo aggressivo, rabbioso e prevaricante tale da provocare nella piccola Louise una continua perdita di autostima. Con la madre, invece, ha un rapporto molto intenso con cui condivide la forte sensibilità.

Dopo aver conseguito il diploma di maturità al Lycée Fénelon nel 1932, frequenta la Sorbonne, dove intraprende gli studi di matematica.

A venticinque anni, però, lascia l’università per iscriversi all’Ecole des Beaux Arts e dedicarsi all’arte. A Parigi ha modo di conoscere Fernand Léger, André Loth e diversi altri esponenti di spicco del Surrealismo che la influenzeranno molto.

Louise Bourgeois, l’emozionante scultrice

Nel 1938 sposa lo storico dell’arte americano Robert Goldwater e con lui si trasferisce negli Stati Uniti. Qui conosce e frequenta l’artista Marcel Duchamp e l’architetto Le Corbusier.

Louise ed il marito si stabiliscono a New York e qui debutta con la sua prima mostra personale nel 1949, in cui espone dipinti ed incisioni.

Nel 1951, dopo essere stata indagata da Joseph McCarthy, acquisisce la cittadinanza americana. Nello stesso anno muore il padre e l’artista entra in una profonda depressione che la porta a passare le giornate a letto e, per quasi un decennio, non esporre più. Riprende solo negli anni ’60.

Louise stessa ammetterà di aver sempre visto l’arte come una sorta di terapia tanto che inizia un percorso di psicoanalisi lungo trent’anni che eserciterà una profonda influenza sul suo lavoro.

Nel 1973 muore Robert, il marito, e Louise trasforma il suo salotto in studio artistico aprendo la sua casa a giovani creativi: è un periodo ricco di scambi e di nuove esperienze.

I nuovi punti focali

In questo periodo Louise Bourgeois sviluppa un interesse per la figura della madre e dello spazio domestico inteso come luogo allo stesso tempo protettivo e umiliante.

Da qui nasce la serie “Donne-Casa”, in cui le curve corporee si intersecano con la rigida geometria dell’architettura. Alle sue donne-casa succedono i “Totem”, sculture oblunghe e falliche: sessualità e genitali abbondano nelle sue opere.

Nel 1982 il Museum of Art di New York organizza una sua retrospettiva su quattro decenni della sua produzione e il nome di Louise Bourgeois, l’emozionante scultrice, inizia a farsi conoscere in tutto il mondo.

Da questo momento in poi vengono organizzate mostre in ogni paese e nel 1993 rappresenta gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia.

Le sue opere scultoree sono realizzate in vari materiali, dal marmo al bronzo, dal ferro al legno al lattice, tutti trattati con varie tecniche e spesso di enormi dimensioni.

Tra le più famose ricordiamo le installazioni a forma di “Ragno”, animale che rappresenta la madre e a cui attribuisce qualità umane e prettamente femminili come la pazienza, la pulizia, il rigore.

Louise Bourgeois, l’emozionante scultrice: acclamata

Nel 1997 presso la Fondazione Prada di Milano è stata realizzata la prima importante retrospettiva in Italia con delle nuove sculture fatte di abiti e stoffe che richiamavano l’idea di una memoria personale di cui liberarsi, tema assai caro all’artista.

Nel 2001 realizza “Il Trauma dell’Abbandono”, un libro in cui raccoglie varie fotografie di lei bambina con altri membri della famiglia e in ognuna cerchia in rosso le mani del padre e della madre e su ogni pagina ricama con un filo dello stesso colore delle frasi che esprimono una paura cieca e delle preghiere per non essere abbandonata.

Nel 2002 produce “Ode all’Oblio”, venticinque libri illustrati realizzati in tessuto in cui le pagine sono tovaglioli di lino del suo corredo nuziale con ancora impresse le iniziali del suo nome da sposata.

La Tate Modern di Londra le ha dedicato un’ampia retrospettiva in occasione del suo novantacinquesimo compleanno destinata a continuare in diverse sedi di prestigio.

Louise Bourgeois, l’emozionante scultrice muore il 31 Maggio 2010 a New York all’età di novantotto anni.

Durante la sua vita la scultrice è stata molto prolifica, solitaria e indifferente alle mode e alle correnti artistiche del momento lavorando e creando incessantemente.

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