La scelta del nome “Artgender” deriva dalla considerazione per cui esso non debba essere usato solamente come il brand che identifica una particolare società che opera nei settori dell’eventistica, dell’editoria e della comunicazione; per noi l’Artgender rappresenta una vera e propria tipologia di essere umano ovvero chi lo è più profondamente.

Non esclude nessuno ma rinomina una categoria, composta da gente molto diversa al proprio interno… di qualunque credo, origine e direzione; ma, accomunata da un unico fattore: quello artistico. Chiunque può essere o sentirsi un artista fin tanto che si preoccupa di produrre o semplicemente accostarsi ad una qualsiasi forma di espressione.

Questa parola, il nostro nome, identifica chi crede che la bellezza sia necessaria, nelle cose, nelle persone, nei pensieri, nelle parole, nei modi… che l’ispirazione contribuisca alla formazione personale e che l’implementazione delle proprie doti contribuisca ad un’evoluzione individuale.

animato creatore Matt Groening

Matt Groening animo artistico e mente geniale

Matt Groening animo artistico e mente geniale

Nella città di Portland, in Oregon, vive una famiglia numerosa composta da un veterano della seconda guerra mondiale di origini tedesco-canadesi, da un’insegnante di inglese di origini norvegesi e dai loro cinque figli. I genitori si chiamano Homer e Margaret, le due figlie più piccole Lisa e Maggie. Se vi state chiedendo che fine abbia fatto Bart, bisogna aspettare il 15 febbraio 1954, giorno della nascita dell’animato creatore Matt Groening, famoso per I Simpson, terzogenito della coppia dopo la nascita di Mark e Patty.

L’animato creatore Matt e l’infanzia

Matt frequenta le elementari quando, seguendo le orme del padre fumettista, inizia a disegnare storie a fumetti sui quaderni di scuola. Nel corso della sua adolescenza, i professori cercano più volte di scoraggiarlo dal perseguire tale carriera, sottolineando come la sua passione sia limitata da oggettive imperfezioni tecniche sia nel tratto che nello stile utilizzato.
«Ho passato tutta la mia infanzia guardando sitcom americane. I miei insegnanti mi ripetevano “Stai sprecando il tuo tempo, non andrai da nessuna parte in questo modo”», racconta nel 2000 nella sua biografia “My Wasted Life”. «Ancora oggi sento quelle voci nella testa che mi dicono “Stai sprecando la tua vita”, ma in qualche modo sento di essermi vendicato!».

Un mondo Pop e creativo

Animato creatore Matt è cresciuto in un ambiente pervaso dai fumetti e dalla cultura pop, ammirando la figura del celebre fumettista Charles Monroe Schulz, e trova impensabile l’idea di vivere senza trasformare in strisce la sua quotidianità. Continua a coltivare questo hobby persino quando si trasferisce nello Stato di Washington dove si iscrive all’Evergreen State College. Si tratta di un college tutt’altro che tradizionale, considerando che non prevede corsi obbligatori né un sistema di valutazione numerico.
Groening diviene editore del giornale scolastico, il “Cooper Point Journal”, dedicandosi alla realizzazione di articoli e illustrazioni fino al 1977 quando, dopo essersi laureato in Matematica e Fisica, si trasferisce in California.

Pur vivendo nella scintillante Los Angeles, il fumettista non riesce a trovare un’occupazione stabile e, per guadagnarsi da vivere, è costretto a svolgere numerosi lavoretti.
Viene assunto in un negozio di dischi, come autista, come ghostwriter per un regista di Hollywood e persino come dipendente di un impianto che si occupa del trattamento dei rifiuti fognari.
Per sfogare la sua frustrazione, inizia ad inviare ad alcuni amici la storia del patetico coniglio Binky e della sua vita infernale.

L’animato creatore Matt e l’infanzia

Già in questo fumetto nato quasi per gioco, appare chiaro il talento di Groening e la sua capacità unica di raccontare la vita quotidiana con ironia. Quando il Los Angeles Reader lo assume, Matt convince il direttore a pubblicare “Life in Hell”, serie di strisce dal carattere fortemente autobiografico, all’interno della quale è possibile ritrovare numerosi avvenimenti relativi agli anni in cui il fumettista vive a Los Angeles.
Nonostante in Italia la pubblicazione sia avvenuta soltanto nel 2019, nell’America degli anni ’80 era impossibile non imbattersi nel coniglio Binky, apparso in oltre duecentocinquanta quotidiani tra Stati Uniti e Canada.
Col tempo Groening inserisce nuovi personaggi nel fumetto come la moglie Sheba, il figlioletto Bongo ed i gemelli Akbar e Jeff, strampalati coinquilini dal carattere facilmente irritabile.

L’incoraggiamento ed il successo

Intanto nel 1981, proprio al Los Angeles Reader, Groening conosce la collega Deborah Caplan e se ne innamora.
È proprio Deborah, nel novembre 1984, a proporre all’animato creatore Matt di trasformare il suo fumetto in un vero e proprio libro: nasce così “Love is hell”, collezione di strisce di enorme successo, capace di vendere ben 22.000 copie soltanto con le prime due ristampe.
Dopo la pubblicazione del secondo libro “Work is Hell” la coppia decide di mettersi in proprio fondando la “Life in Hell Co.” e, da “School is Hell” a “Childhood is Hell”, il prodotto diviene un vero e proprio merchandising.
Matt sposa Deborah nel 1986 e dall’unione nascono i figli Homer ed Abraham. I due si separano nel 2004.

Il coniglietto Binky accompagnerà, invece, Groening per più di trent’anni, salutandoci il 16 giugno 2012 con la pubblicazione dell’ultima striscia della serie.
Nel 1987 Groening viene contattato da James L. Brooks, produttore esecutivo del programma “The Tracey Ullman Show”, con l’idea di realizzare un cartone animato ispirato a “Life in Hell”. Il fumettista si reca presso gli studi della Fox e, l’animato creatore Matt colto da improvvisa ispirazione, decide di improvvisare creando su due piedi un nuovo universo i cui personaggi hanno il nome dei suoi familiari ed un’inconfondibile pelle dal colore giallo.

La nascita dei Simpson

È il 19 aprile 1987 ed Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie fanno il loro debutto in un cortometraggio di appena due minuti intitolato “Good Night”.

Nel corso degli anni, Groening scherzerà molte volte sulla scelta dei nomi dei personaggi di questa serie animata e la sua frase “Non mi sentivo particolarmente creativo quel giorno!” potrebbe essere l’eufemismo televisivo del secolo.
Oltre ai membri della famiglia, anche altri personaggi dell’universo simpsoniano nascondono un riferimento autobiografico come il commissario Winchester, il cui cognome originale era “Wiggum”, come quello della madre di Groening da nubile.
Il fumettista, considerando il suo nome troppo banale, decise di anagrammare la parola “brat” (monello), trasformandola in Bart.
Si racconta, invece, che Groening non avesse ancora deciso il nome da dare al padre di Homer e che furono i produttori ad optare per Abraham. La proposta venne accolta di buon grado dal fumettista: esso era, per pura casualità, anche il nome di suo nonno!

“I Simpson” vanno inizialmente in onda durante gli intermezzi pubblicitari dello show ma, visto il successo di pubblico, il 17 dicembre 1989 il cartone debutta come serie animata autonoma.
Nel 1993 Groening fonda il “Bongo Comics Group” con cui pubblica alcune raccolte di fumetti dedicate alla famiglia gialla più famosa d’America come “Bartman”, “Lisa Comics” e “Krusty Comics”.

L’animato creatore Matt fonda una nuova era

È l’inizio di una nuova era per la serialità americana: nel 1999 il Time nomina “I Simpson” miglior serie televisiva del secolo e, pochi anni dopo, il pestifero Bart viene inserito tra i 100 personaggi più influenti del mondo.
L’anno successivo viene inserita una stella nella famosa Hollywood Walk of Fame per celebrare “I Simpson” divenuti, nel frattempo, la serie animata più longeva degli Stati Uniti d’America, vincitrice di ben 33 Emmy Awards.
Nel 2007 il Daily Telegraph inserisce Matt Groening tra i 100 geni viventi, creatore nel 2000 di un’altra serie animata dal successo internazionale: Futurama.

Nel 2011 Matt convola a nozze per la seconda volta con l’argentina Agustina Picasso, già madre di Camila Costantini. La famiglia Groening si allarga ulteriormente con la nascita nel 2013 di Nathaniel Philip, seguito nel 2015 dalle gemelle Luna Margaret ed India Mia e dai gemelli Venus Ruth e Sol Matthew nel 2018.
Groening oggi non è solo un fumettista, ma anche un produttore televisivo. La sua ultima serie animata, intitolata “Disincanto”, è disponibile su Netflix a partire dall’agosto 2018.
Le sue creazioni continuano ad influenzare la cultura di massa del nostro secolo tanto che il prestigioso Oxford English Dictionary ha deciso di inserire nel suo vocabolario una delle esclamazioni tipiche di Homer Simpson. Presi dal panico e non sapendo che altro dire, parleremo quindi in perfetto inglese limitandoci ad esclamare “D’oh”.

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