La scelta del nome “Artgender” deriva dalla considerazione per cui esso non debba essere usato solamente come il brand che identifica una particolare società che opera nei settori dell’eventistica, dell’editoria e della comunicazione; per noi l’Artgender rappresenta una vera e propria tipologia di essere umano ovvero chi lo è più profondamente.

Non esclude nessuno ma rinomina una categoria, composta da gente molto diversa al proprio interno… di qualunque credo, origine e direzione; ma, accomunata da un unico fattore: quello artistico. Chiunque può essere o sentirsi un artista fin tanto che si preoccupa di produrre o semplicemente accostarsi ad una qualsiasi forma di espressione.

Questa parola, il nostro nome, identifica chi crede che la bellezza sia necessaria, nelle cose, nelle persone, nei pensieri, nelle parole, nei modi… che l’ispirazione contribuisca alla formazione personale e che l’implementazione delle proprie doti contribuisca ad un’evoluzione individuale.

la straordinaria Nobel Curie

Marie Curie, due Nobel per la scienza ed una mente straordinaria

Insignita del premio Nobel per la fisica nel 1903 e poi di quello per la chimica nel 1911,
Marie Curie è stata una delle menti più brillanti del Novecento.

Marie Curie, due Nobel per la scienza ed una mente straordinaria

la straordinaria Nobel CurieMarya Salomea Sklodowska nasce a Varsavia, in Polonia, nel novembre del 1867. La straordinaria Nobel Curie è l’ultima di cinque figli ed entrambi i genitori sono insegnanti.

La straordinaria Nobel Curie e l’infanzia

In quel tempo la Polonia era controllata dalla Russia e, per le ragazze, l’istruzione superiore era estremamente difficile da raggiungere. A sette anni, dopo aver perso la mamma ed una sorella a causa del tifo, con il papà inizia ad appassionarsi allo studio e alla ricerca così che all’età di quindici anni conclude gli studi secondari al ginnasio ottenendo la medaglia d’oro come la migliore tra gli studenti.

Con la sorella Bronya si trasferisce a Parigi e, a 24 anni, si iscrive all’Università Sorbona. Nel giro di tre anni si laurea in matematica e fisica.

In seguito alla vincita di una borsa di studio per una tesi su come tracciare le proprietà magnetiche dei vari acciai, viene indirizzata al laboratorio di Pierre Curie, un fisico esperto di magnetismo.

Quell’incontro cambierà per sempre le loro vite.

La scienza nella vita

Pierre, otto anni più vecchio di Marie, è già uno scienziato di fama internazionale che, più che alla gloria, è interessato alla ricerca pura: a lui si deve la scoperta della Piezoelettricità. I due si innamorano e, nel 1895, a Sceaux in Francia, si sposano.

Come dono di nozze ricevono due biciclette e con esse partono per un tour di tre mesi in giro per l’Europa.

Entrambi votati all’isolamento, iniziano a Parigi un’esistenza in simbiosi, ritirata e scandita dal lavoro.

Nel 1897, a 30 anni, Marie si concentra molto sugli studi di Henry Becquerel, il fisico francese che si occupava della fosforescenza dei sali di Uranio e di quegli strani raggi che potevano impressionare una lastra fotografica. Studia a fondo il fenomeno e, analizzando l’uranio in diversi composti e in diverse condizioni, arriva alla straordinaria conclusione che l’emettere radiazioni è una proprietà atomica dell’elemento uranio e che quindi l’atomo, contrariamente a quanto creduto sino ad allora, può essere divisibile. Tale proprietà di emissione lei stessa la chiamerà Radioattività.

La straordinaria nobel Curie: scienziata “radioattiva”

Continuando gli studi e le misurazioni, i Curie notano che ad essere radioattivi non sono solo l’uranio ed i suoi composti ma anche il Torio ed un altro minerale grezzo: la Pechblenda. Questa è molto più radioattiva di quanto giustificato dalla quantità di uranio e torio che contiene perciò ci deve essere un altro componente radioattivo sconosciuto.

Nel 1898 Marie e Pierre identificano una sostanza 300 volte più radioattiva dell’uranio e la denominano Polonio, in onore del Paese di nascita della scienziata.

A dicembre dello stesso anno i Curie informano l’Accademia delle Scienze di aver scoperto ancora un’altra sostanza con una radioattività 900 volte più intensa dell’uranio: il Radio.

Nel 1903, grazie alle ricerche sui fenomeni radioattivi, le viene conferito il premio Nobel per la fisica.

Nell’aprile di tre anni più tardi, Pierre viene investito ed ucciso da una carrozza e, a 38 anni, Marie, la straordinaria Nobel Curie, diviene la prima donna ad insegnare alla Sorbona.

Nonostante ciò si chiude nel silenzio rintanandosi in laboratorio e delega la cura delle due figlie al suocero organizzando la loro istruzione con lezioni private da amici professori della Sorbona.

Nel 1911, durante un congresso, intraprende una relazione con il collega scienziato Paul Langevin, ma la relazione diviene di dominio pubblico e, dato che Langevin è sposato e padre di quattro figli, crea grande scandalo.

Malgrado la stampa dell’epoca la attaccasse continuamente, nello stesso anno l’Accademia le conferisce il premio Nobel per la chimica.

Durante la prima guerra mondiale Marie Curie opera al fronte come radiologa e, dotando una qualunque automobile di apparecchiature radiografiche, partecipa alla formazione di nuovi tecnici.

Le conseguenze del Radio

Negli ultimi anni della sua vita è colpita da una grave forma di anemia aplastica, un tipo di leucemia certamente contratta a causa delle lunghe esposizioni alle radiazioni. Muore all’ospedale di Passy, in Francia, nel 1934.

Ancora oggi tutti i suoi appunti di laboratorio successivi al 1890, sono considerati radioattivi e pericolosi: sono conservati in apposite scatole piombate e chiunque voglia consultarli deve indossare abiti di protezione.

Persino il suo corpo è stato tumulato dentro una cassa di piombo per evitare contaminazioni del terreno circostante.

Anche la figlia maggiore Iréne vinse il Nobel per la chimica nel 1935.

Comment

Condividi!

“SPREAD ART, INSPIRE PEOPLE.”

Ti piace questo articolo?

Condividilo sul tuo profilo e aiutaci a ispirare altre persone.