La scelta del nome “Artgender” deriva dalla considerazione per cui esso non debba essere usato solamente come il brand che identifica una particolare società che opera nei settori dell’eventistica, dell’editoria e della comunicazione; per noi l’Artgender rappresenta una vera e propria tipologia di essere umano ovvero chi lo è più profondamente.

Non esclude nessuno ma rinomina una categoria, composta da gente molto diversa al proprio interno… di qualunque credo, origine e direzione; ma, accomunata da un unico fattore: quello artistico. Chiunque può essere o sentirsi un artista fin tanto che si preoccupa di produrre o semplicemente accostarsi ad una qualsiasi forma di espressione.

Questa parola, il nostro nome, identifica chi crede che la bellezza sia necessaria, nelle cose, nelle persone, nei pensieri, nelle parole, nei modi… che l’ispirazione contribuisca alla formazione personale e che l’implementazione delle proprie doti contribuisca ad un’evoluzione individuale.

La storia di Penelope

PENELOPE: Non solo moglie devota

Si dice sempre che dietro ad un grande uomo ci sia una grande donna… ma dietro alle grandi donne chi ci è mai stato?  Le donne, e soprattutto le grandi donne, nella storia hanno sempre fatto tutto da sole lottando duramente contro gli stereotipi, il maschilismo, le differenze di genere, l’ipocrisia. Proprio per raccontare di queste grandi donne, passate e presenti, nasce oggi questa rubrica a loro dedicata e che, con cadenza settimanale, vi racconterà di signore speciali, famose o meno note, la cui conoscenza vi aprirà un nuovo punto di vista sulla storia dell’umanità.

PENELOPE: Non solo moglie devota

Una donna antica a cui noi, donne di oggi, dovremmo guardare con occhi diversi. La storia di Penelope per comprendere che il nostro ruolo di mogli, compagne o madri è solo l’aspetto più esteriore e pratico di ciò che realmente incarniamo.

La storia di Penelope

Penelope ha un storia nota: per vent’anni attese il ritorno del marito Ulisse respingendo le richieste di matrimonio da parte degli usurpatori Proci. Ella riuscì a tenerli a bada promettendo di scegliere lo sposo quando avesse finito di tessere la veste funebre di Laerte, suo suocero. Ma la notte disfaceva la tela tessuta di giorno in modo che il lavoro non avesse mai fine.

Il mito

La storia di Penelope è passata alla storia soprattutto come l’incarnazione della sposa devota e fedele, sottomessa al ruolo a cui in quel tempo erano destinate le donne, il cui unico senso della vita era attendere allo sposo. Ma attenzione, a guardare con occhi diversi , Penelope ci appare, invece, come una guerriera  antesignana, dove per vent’anni lotta duramente contro l’assalto quotidiano dei Proci sia al suo regno che al suo corpo.

Senza Penelope Ulisse non avrebbe potuto salpare alla volta di Troia, viaggio che gli consentirà di vivere esperienze diverse portandolo ad aprirsi ad una conoscenza superiore dell’animo umano. Solo grazie a Penelope, donna intelligente ed astuta, Ulisse ha potuto viaggiare senza che il suo regno venisse usurpato e senza che gli fosse quindi precluso il ritorno, il riparo e la sicurezza del trono suo per diritto dinastico.

La storia di Penelope e la morale

In conclusione: se Ulisse non avesse avuto come moglie Penelope, noi oggi saremmo ancora qui a parlare del suo viaggio e del suo mitico ritorno? Il viaggio di Ulisse, infatti, lungo e non privo di pericoli, altri non è che l’emblema dell’approdo e simbolo del vagare mentale ed emotivo.

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“SPREAD ART, INSPIRE PEOPLE.”

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