La porta dell’inferno
Per quanto sembri a prima vista “rifinita” questa mastodontica scultura è rimasta incompiuta dopo più di trent’anni di lavoro.
Rodin vi si dedicò fino alla morte, eppure non vide mai la versione definitiva in bronzo del suo modello di gesso. Nonostante ciò, successivamente, ne furono realizzate ben otto versioni differenti, considerate multipli originali e collocate oggi nei musei di tutto il mondo. Di cui, la principale, non potrebbe che essere quella nel Museo di Parigi dedicato interamente all’artista.
☞ Lo sai che…
‣ L’ispirazione venne allo scultore francese principalmente dall’immensa opera di Dante, la Divina Commedia, in particolare dall’Inferno da lui descritto. Ma ebbe un’altra fonte d’ispirazione, sempre italiana, che fu Lorenzo Ghilberti: l’orefice e sculture fiorentino che nel 1400 realizzò la famosa “Porta del Paradiso” del Battistero di Firenze.
‣Sulla porta si contano 180 figure e spiccano alcuni personaggi danteschi, su tutti, al centro – evidenziato dal nostro iconico rosso – quell’uomo che, rievocando la posa del “pensatore” (altra celebre statua dello stesso autore), raffigura proprio Dante Alighieri.
⇒ Data: 1880–1917
⇒ Materiale: Bronzo
⇒ Dimensioni: 6 m x 4 m x 1 m
⇒ Sito: Musée Rodin, Parigi