La persistenza della memoria
Il tempo è relativo.
A Dalì venne l’ispirazione per questo dipinto a tavola consumando un formaggio che egli stesso descrive come “ipermolle” e in due ore soltanto realizzò l’intera opera.
☞ Lo sai che…
‣ La riflessione che l’artista raffigura è la soggettiva percezione dello scorrere del tempo in contrasto con lo scandire dell’ora degli orologi così meccanica ed oggettiva.
Le influenze che Dalì respirò in quegli anni sull’argomento furono merito di Sigmund Freud e Albert Einstein che poco prima indagava proprio la fisica relativistica rendendola immediatamente comprensibile attraverso questo semplice esempio:
quando si fa qualcosa che piace non sembra passare mai più di un minuto, se invece ci si trova in una condizione scomoda o insopportabile lo stesso arco temporale sembra infinito.
‣ L’artista considera il tempo anche ambiguo e traspone su tela quest’idea attraverso la mosca sull’orologio ai piedi dell’albero e le formiche su quello in primo piano. Gli insetti che egli ritiene elementi subdoli, maligni e voraci corroborano la percezione oggettiva, quella degli orologi, così come la memoria e i ricordi alterano quella umana e soggettiva.
⇒ Data: 1931
⇒ Materiale: Olio su tela
⇒ Dimensioni: 24 cm × 33 cm
⇒ Sito: Museum of Modern Art, New York