La scelta del nome “Artgender” deriva dalla considerazione per cui esso non debba essere usato solamente come il brand che identifica una particolare società che opera nei settori dell’eventistica, dell’editoria e della comunicazione; per noi l’Artgender rappresenta una vera e propria tipologia di essere umano ovvero chi lo è più profondamente.

Non esclude nessuno ma rinomina una categoria, composta da gente molto diversa al proprio interno… di qualunque credo, origine e direzione; ma, accomunata da un unico fattore: quello artistico. Chiunque può essere o sentirsi un artista fin tanto che si preoccupa di produrre o semplicemente accostarsi ad una qualsiasi forma di espressione.

Questa parola, il nostro nome, identifica chi crede che la bellezza sia necessaria, nelle cose, nelle persone, nei pensieri, nelle parole, nei modi… che l’ispirazione contribuisca alla formazione personale e che l’implementazione delle proprie doti contribuisca ad un’evoluzione individuale.

La persistenza della memoria

Il tempo è relativo.
A Dalì venne l’ispirazione per questo dipinto a tavola consumando un formaggio che egli stesso descrive come “ipermolle” e in due ore soltanto realizzò l’intera opera.

☞ Lo sai che…

‣ La riflessione che l’artista raffigura è la soggettiva percezione dello scorrere del tempo in contrasto con lo scandire dell’ora degli orologi così meccanica ed oggettiva.
Le influenze che Dalì respirò in quegli anni sull’argomento furono merito di Sigmund Freud e Albert Einstein che poco prima indagava proprio la fisica relativistica rendendola immediatamente comprensibile attraverso questo semplice esempio:
quando si fa qualcosa che piace non sembra passare mai più di un minuto, se invece ci si trova in una condizione scomoda o insopportabile lo stesso arco temporale sembra infinito.

‣ L’artista considera il tempo anche ambiguo e traspone su tela quest’idea attraverso la mosca sull’orologio ai piedi dell’albero e le formiche su quello in primo piano. Gli insetti che egli ritiene elementi subdoli, maligni e voraci corroborano la percezione oggettiva, quella degli orologi, così come la memoria e i ricordi alterano quella umana e soggettiva.

⇒ Data: 1931

⇒ Materiale: Olio su tela

⇒ Dimensioni: 24 cm × 33 cm

Sito: Museum of Modern Art, New York

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