

Ennio Morricone: autore di colonne sonore indimenticabili, che hanno dato lustro alla musica da cinema
Ennio Morricone: autore di colonne sonore indimenticabili, che hanno dato lustro alla musica da cinema
Da dove nasce la musica di Ennio Morricone?
Il piccolo eredita dal padre il forte interesse per la musica ed in giovane età inizia a frequentare il Conservatorio di Santa Cecilia, approfondendo non solo lo studio della tromba ma anche della direzione di coro e della composizione musicale, quest’ultima sotto la guida del professor Goffredo Petrassi, dal quale prenderà inizialmente ispirazione la musica di Ennio Morricone.
Alle elementari ha, intanto, stretto amicizia con un compagno di classe destinato a grande fama, il piccolo Sergio Leone.
Nel 1944 Ennio si diploma in tromba ed ottiene piccoli ingaggi come trombettista d’orchestra, entrando per la prima volta in contatto con il mondo dello spettacolo. Per guadagnarsi da vivere si diletta anche nella scrittura di musiche per film, allontanandosi dal preconcetto tipico dei “puristi” secondo cui le colonne sonore non dovrebbero neppure essere considerate un genere musicale.
Anche la RCA, famosa casa discografica italiana, lo contatta spesso per arrangiare alcuni pezzi, oggi considerati grandi classici della musica leggera italiana. Da Abbronzatissima a Sapore di sale Ennio Morricone, come un re Mida della musica, trasforma in oro tutto ciò che arrangia inclusa la bellissima “Se telefonando” di Mina.
La musa di Ennio Morricone
Agli inizi degli anni ’50, intanto, una sua cara amica è costretta ad una lunga convalescenza in seguito ad un brutto incidente. Ennio è sempre al suo fianco, tenendole compagnia ed il rapporto tra i due si rafforza fino a trasformarsi in amore. È il 1956 quando Maria Travia diventa sua moglie: la donna sarà al suo fianco per tutta la vita, diventando la musa cui dedica ogni Oscar e successo professionale.
La nascita del primo figlio Marco, rende necessaria la ricerca di un lavoro più stabile che consenta il sostentamento della sua nuova famiglia che presto si allargherà ulteriormente con la nascita di Alessandra, Andrea e Giovanni.
Come inizia la carriera di Ennio Morricone
Proprio spinto da necessità economiche, nel 1958 Morricone entra in Rai con la qualifica di assistente musicale. Dopo appena un giorno, Ennio capisce che l’ingaggio sarebbe stato d’ostacolo alla sua carriera e che in quanto dipendente Rai, non avrebbe più potuto far trasmettere le sue composizioni musicali e, senza esitazioni, si licenzia. Accetta, tuttavia, di continuare a collaborare arrangiando le musiche di alcuni varietà televisivi.
Tre anni più tardi, nel 1961, viene scelto come direttore d’orchestra del “Giugno della canzone napoletana”, diventando il più giovane maestro a ricevere tale prestigioso invito.
La svolta artistica avviene, tuttavia, nel 1964 pochi mesi dopo la nascita del suo terzogenito Andrea Morricone, quando inizia a collaborare professionalmente con il suo vecchio compagno di classe Sergio Leone: insieme daranno voce e musica al cinema western, realizzando film senza tempo come “Per un pugno di dollari”, “Il buono, il brutto e il cattivo” e “C’era una volta in America”, titoli che richiamano immediatamente alle nostre orecchie la musica di Ennio Morricone, l’ inconfondibile compositore romano.
Morricone conquista la platea internazionale
Grazie al sodalizio con il celebre regista, Morricone vince il suo primo Nastro d’argento ed il suo talento si diffonde velocemente anche all’estero, attirando l’attenzione della prestigiosa Academy americana che assegna ogni anno i premi Oscar.
La musica di Ennio Morricone è la cornice perfetta per film d’ogni tipo. Non solo spaghetti-western, ma film storici, di fantascienza, commedie e persino film erotici. Nel corso degli anni le sue colonne sonore ricevono ben cinque candidature, ma non vengono mai premiate.
Al contrario la genialità e poliedricità della sua composizione è apprezzata da registi d’ogni nazionalità. Morricone è riuscito dove nessun altro era arrivato, rendendo “alta” la musica da cinema e, proprio per questo, la notte del 25 febbraio 2007 riceve il “Premio Oscar alla carriera” proprio dal protagonista dei film di Leone, l’attore Clint Eastwood.
“Dedico questo Oscar a mia moglie Maria che mi ama moltissimo”, dirà un Morricone commosso. “E io la amo alla stessa maniera e questo premio è anche per lei”.
La carriera del maestro Morricone
Con l’avanzare dell’età, Morricone non perde la sua vena creativa e soprattutto la sua voglia di scrivere e comporre musica. Giura scherzando di smettere a cinquant’anni, poi rinvia al compimento dei sessanta, settanta e così via, tanto che a voler contare ogni sua colonna sonora se ne riescono a contare più di quattrocento.
Tra tutte le collaborazioni, merita una menzione speciale quella con il regista Giuseppe Tornatore che lo ha voluto in tutti i suoi film più celebri. Insieme hanno dato vita, musica e colore ad un Nuovo Cinema Paradiso.
Con l’arrivo del nuovo millennio, Ennio Morricone riscopre l’amore per la direzione d’orchestra ed inizia una tournée che lo porta a dirigere alcune delle sue colonne sonore più iconiche, solcando palchi prestigiosi come la Scala di Milano e l’Arena di Verona.
Il 19 maggio 2014 la carriera del compositore sembra destinata ad interrompersi quando egli stesso annuncia la sospensione di ogni attività direttoriale per problemi di salute legati ad un’ernia del disco.
Non è così, la voce di Morricone ha ancora molto da dire ed il Maestro viene scelto da Quentin Tarantino per comporre le musiche del suo film “The Hateful Eight”. Ed è così che all’età di ottantotto anni Ennio Morricone vince l’Oscar per la migliore colonna sonora.
La lettera di Ennio Morricone
Durante l’estate del 2020 viene ricoverato per una caduta che gli ha causato la rottura del femore. È talmente lucido da capire che lo spartito della sua vita è ormai arrivato alle ultime pagine. Per più di novant’anni ha saputo rimescolare sette semplici note rendendole sempre nuova poesia.
Per tutta la vita ha percepito la musica dentro di sé e sa riconoscere la colonna sonora di una scena finale. Prende in mano la penna e compone un’ultima volta. Non utilizza note, ma parole semplici per il suo necrologio. Vuole che tutto sia in ordine quando lo schermo diventerà nero e partiranno i titoli di coda.
«Io, ENNIO MORRICONE sono morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino e anche a quelli un po’ lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita. C’è una sola ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare.
Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert, per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita. Voglio ricordare con amore le mie sorelle Adriana, Maria, Franca e i loro cari e far sapere loro quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno, intenso e profondo ai miei figli Marco, Alessandra, Andrea, Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca, Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati. Per ultima Maria (ma non ultima).
A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio».