La scelta del nome “Artgender” deriva dalla considerazione per cui esso non debba essere usato solamente come il brand che identifica una particolare società che opera nei settori dell’eventistica, dell’editoria e della comunicazione; per noi l’Artgender rappresenta una vera e propria tipologia di essere umano ovvero chi lo è più profondamente.

Non esclude nessuno ma rinomina una categoria, composta da gente molto diversa al proprio interno… di qualunque credo, origine e direzione; ma, accomunata da un unico fattore: quello artistico. Chiunque può essere o sentirsi un artista fin tanto che si preoccupa di produrre o semplicemente accostarsi ad una qualsiasi forma di espressione.

Questa parola, il nostro nome, identifica chi crede che la bellezza sia necessaria, nelle cose, nelle persone, nei pensieri, nelle parole, nei modi… che l’ispirazione contribuisca alla formazione personale e che l’implementazione delle proprie doti contribuisca ad un’evoluzione individuale.

La camera di Vincent ad Arles

Questo magnifico dipinto di Vincent VanGogh raffigura l’interno della stanza da letto della “casa gialla” che ha ospitato l’artista durante il suo felice periodo ad Arles. Per questo si ritiene che “La camera di Vincent ad Arles” sia uno dei lavori più intimi dell’autore.

☞ Lo sai che…

‣ Di questa stessa opera esistono tre versioni, differenti ma molto simili tra loro, realizzate tutte nell’arco di un anno circa. Oggi conservate rispettivamente al Van Gogh Museum di Amsterdam, presso l’Art Institute di Chicago e al Museo d’Orsay di Parigi.

‣ Le interpretazioni del dipinto sono spesso contraddittorie, ciò su cui non vi è alcun dubbio è l’intenzione del pittore ovvero trasporre su tela sensazioni di assoluto riposo, come se ammirando l’opera ci si potesse concedere di placare la mente e l’immaginazione.

‣ Vincent rappresenta lo spazio attraverso il proprio piacere di viverlo, è per questo che utilizza una vasta gamma di colori dalle tonalità accese e fa un uso della prospettiva meno realistica ma più coinvolgente: sfruttando la finestra come punto focale verso cui tutto il resto converge dando l’idea che sia “risucchiato” attraverso un effetto ad imbuto.

⇒ Data: 1888 – 1889

⇒ Materiale: Olio su tela

⇒ Dimensioni: 72 cm × 90 cm

Sito: Van Gogh Museum, Amsterdam

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