

Janis Joplin la regina bianca del blues
Riconosciuta e ricordata per l’intensità delle sue interpretazioni, è entrata nella storia della musica rock e blues come una tra le più importanti artiste del XX secolo.
Janis Joplin la regina bianca del blues
La biografia di Janis Joplin dall’infanzia
Maggiore di tre fratelli, visse un’infanzia tranquilla in una famiglia borghese: la mamma insegnava in un college ed il padre era ingegnere in un’azienda petrolifera. Fu una bambina sensibile che si dilettava con talento nel disegno e che, soprattutto, amava l’ascolto della musica soul e blues. Durante l’adolescenza, però, Janis ingrassò, si riempì di acne e, con l’apparecchio ai denti, finì per diventare lo zimbello della scuola. In classe, se non veniva proprio bullizzata, era perlomeno snobbata da tutti e, complice la noncuranza dei genitori e le sue idee profondamente antirazziali in un Texas ancora arretrato e culla del Ku Klux Klan, purtroppo continuò a subire angherie per tutto il tempo del liceo.
Nel 1960, dopo il diploma, si iscrisse al Lamar State College of Technology e, nonostante l’ottimo profitto nello studio, ma anche le continue frustrazioni dovute al suo aspetto, decise di cambiare aria e ateneo e passò all’Università del Texas ad Austin. Trovò alloggio in un edificio chiamato “The Ghetto”, uno stabile a poco prezzo frequentato da ragazzi difficili dove si faceva tanta musica ma dove, anche, giravano tanto alcool e tanta droga.
La ricerca dell’autonomia
Per mantenersi, nel frattempo, lavorava come cameriera e dopo il lavoro, con l’amico e poeta Jack Smith, andava a bere birra in qualche pub. Presto al posto della birra arrivò il bourbon e Janis sprofondò nell’alcolismo. Un anno dopo, per cercare di ripulirsi, partì per San Francisco e qui poté muovere i suoi primi passi come cantante in alcuni locali. Non riuscendo però a mantenersi con la sola musica, sperimentò altri lavori in varie aziende ma, a causa del suo problema con l’alcool, alla fine li perse tutti e visse per un periodo solo con il sussidio di disoccupazione. Tornò quindi a Port Arthur e, cercando di rimettere in piedi la sua vita, si iscrisse ai corsi di sociologia alla Lamar School.
Ci provò a seguire la retta via e a diventare la brava ragazza di provincia che i genitori si aspettavano, ma i suoi demoni di nuovo ebbero il sopravvento. Nel 1966 Janis ripartì per tornare a San Francisco. In quel periodo la città, che era inondata dal movimento Beat, la controcultura dilagante che parlava solo di pace, di amore libero e di libertà in contrapposizione alle lotte razziali e alla guerra del Vietnam, travolse Janis fagocitandola.
La biografia di Janis Joplin tra successo e vizi
Qui, grazie al suo amico Chet Helms, si unì al gruppo musicale Big Brother and the Holding Co., una band di matrice blues con venature psichedeliche, con cui partecipò al Monterey Pop Festival nel 1967. Ebbero un enorme successo ma, ormai, la droga e l’alcol si erano impadroniti della ragazza del Texas.
Alcol e droga alimentavano la sua sete di emozioni e, al contempo, rendevano la sua voce ruvida e sensuale tanto da farla nominare la “regina bianca del blues”. Grazie al successo di Monterey la band ottenne un contratto con la casa discografica Columbia Records ed uscì così il disco “Cheap Thrills”, da molti considerato il miglior disco di Janis Joplin.
L’abuso di stupefacenti, i continui conflitti tra i membri della band e lo stress dei concerti, però, portarono allo scioglimento del gruppo e Janis, che nel frattempo aveva cambiato pelle trasformando il suo stile scialbo e volgare in una “allure” sorridente e colorata, mantenne il contratto con la Columbia e formò una nuova band: i Kozmic Blues Band.
Con loro pubblicò un secondo album ma di nuovo il gruppo non resse e si sciolse.
Passò allora a cantare con la Full-Tilt Boogie Band e, nel 1969, partecipò al Festival di Woodstock ed al concerto in memoria di Martin Luther King. Condivise apertamente gli ideali del movimento Hippy e le sue canzoni furono inni in difesa dell’uguaglianza e della libertà.
Apertamente bisessuale, durante la biografia di Janis Joplin si susseguirono numerose relazioni tra cui Leonard Cohen, Jimi Hendrix e la sua storica amica Peggy Caserta.
Janis Joplin fu trovata morta nella sua stanza d’albergo a Los Angeles il 4 Ottobre nel 1970.
Un altro mostro sacro della musica, all’età di ventisette anni, morì di overdose; divenendo così leggenda.