

Auguste Rodin dal talento innato e la tecnica audace, alla fama internazionale
Auguste Rodin dal talento innato e la tecnica audace, alla fama internazionale
Le prime righe della biografia di Auguste Rodin
Durante l’infanzia il piccolo studia da autodidatta ma, quando all’età di dieci anni inizia a manifestare un acceso interesse per il disegno, i genitori capiscono che il suo talento innato ha bisogno della guida di un maestro. Intorno ai quattordici anni lo iscrivono, quindi, all’École Spéciale di disegno e matematica, nota semplicemente come “Petite École”. Qui incontra il suo primo mentore, Horace Lecoq de Boisbaudran, un insegnante di disegno particolarmente attento alla personalità ed alle esperienze personali dei suoi studenti. Rodin si fa subito notare per la sua abilità non solo nel disegno, ma anche nella modellazione vincendo numerose medaglie di merito. Nel 1957 prova ad accedere alla prestigiosa École des Beaux-Arts ma, durante l’esame di ammissione, la sua tecnica di modellazione viene considerata troppo neo-settecentesca ed il ragazzo viene respinto per ben tre volte. Nel 1862 sua sorella Maria muore in un convento a causa di una peritonite. La notizia ha un effetto profondo nell’animo del giovane Rodin che, abbandonata l’arte, decide di entrare nell’ordine religioso cattolico del Beato Sacramento dove resta per circa un anno. Fortunatamente il fondatore della Congregazione, Pierre-Julien Eymard, intuisce che il giovane è dotato di un talento straordinario e lo convince a riavvicinarsi alla scultura.
Il vero contatto con la scultura
Rodin ricomincia perciò i suoi studi seguendo i corsi di anatomia animale di Antonie Louis Barye presso il Museo di Storia Naturale. Nel 1864 prova anche ad inviare una “Maschera dell’uomo dal naso rotto” al Salon, ma l’opera non viene ammessa all’esposizione.
Ad addolcire questo periodo altalenante c’è Rose Beuret, una giovane cucitrice di arazzi con cui Rodin inizia a convivere e che, nel 1866, lo rende padre dando alla luce Auguste-Eugène Beuret. Sfortunatamente un incidente domestico provoca la caduta del piccolo Eugène da una finestra, ferendolo gravemente alla testa. Le facoltà mentali del bambino non si svilupperanno completamente ed egli non avrà mai il guizzo artistico che Rodin sperava d’aver tramandato al figlio.
Rodin ha, intanto, iniziato a lavorare come aiutante di Albert Carrier-Belleuse, affermato scultore presso il cui studio egli rimarrà per circa sette anni, riuscendo così a mantenersi col proprio lavoro. Nel 1871 i due artisti partono per Bruxelles ma, quando il rapporto tra loro inizia a deteriorarsi, Rodin decide di lavorare per alcune imprese decorative locali o per abitazioni private. Esegue, inoltre, alcune sculture per il Palazzo della Borsa ed un monumento ad Anversa.
Proprio a Bruxelles, l’artista inizia la lavorazione di un progetto quanto mai ambizioso, la realizzazione di una scultura di nudo a grandezza naturale (L’età del bronzo) ma, dopo pochi anni, sospende quest’attività per recarsi in viaggio in Italia, con lo scopo di studiare dal vivo le sculture antiche che tanto ammira e le opere di Donatello e Michelangelo.
Le vicende italiane che arricchiscono la biografia di Auguste Rodin lo riempiono di nuove energie e stimoli artistici tanto da riuscire a portare a conclusione la sua “Età del bronzo”. L’opera viene accettata al Salon parigino del 1877, ma Rodin deve difendersi dalle tante critiche di chi lo accusa di aver realizzato un calco dal vivo, spacciandolo poi per scultura. Alla fine sarà una commissione di scultori ad attestare la veridicità dell’opera che sarà successivamente acquistata dallo Stato francese.
La biografia di Auguste Rodin e il successo
Intanto il sottosegretario alle Belle Arti francese, Edmond Turquet, mette a disposizione di Rodin uno studio, affinché lo scultore possa realizzare, per il Musée des Arts Décoratifs, una porta bronzea ispirata ad un passo della Divina Commedia.
All’età di 43 anni Rodin incontra in una scuola di disegno la scultrice diciottenne Camille Claudel e se ne innamora, nonostante sia stato finora legato sentimentalmente soltanto a Rose. Il rapporto tra i due è alquanto turbolento, segnato dalla gelosia di Camille che dopo aver interrotto la relazione nel 1898, viene internata in un ospedale psichiatrico. La donna morirà all’interno del manicomio nel 1943.
Nel frattempo, dopo aver esposto con successo i busti di Victor Hugo e Jules Dalous al Salon, Rodin si accorda con la città di Calais per la realizzazione di un monumento celebrativo per sei borghesi morti durante la Guerra dei Cent’anni. Nel 1889 la versione in gesso di questo monumento ai “Borghesi di Calais” viene esposto a Parigi: una tappa importante per la scultura europea che si allontana significativamente dalla tradizione. Ormai scultore affermato, Rodin riceve la commissione per il monumento a Hugo all’interno del Panthéon, ma l’opera sarà successivamente rifiutata e verrà collocata nei giardini del Luxembourg.
In questo stesso periodo egli è tra i cofondatori della Société Nationale des Beaux-Arts.
La fama di Rodin supera perfino l’oceano e nel 1894 egli riceve la commissione per realizzare il monumento dedicato al presidente argentino Domingo Augustino Sarmiento, opera inaugurata a Buenos Aires nel 1900. Pochi anni prima aveva, invece, ricevuto in patria la commissione per un monumento a Balzac ma, nonostante numerosi studi e tentativi, Rodin sembra non riuscire a trovare l’ispirazione e soprattutto la tecnica giusta per portare a compimento l’opera. La stampa francese ne approfitta per attaccarlo con asprezza e l’artista vive un periodo di profonda depressione. Quando, poi, nel 1898 Rodin espone al Salon un modello in gesso della scultura, i committenti la rifiutano giudicando l’opera incompleta e più simile ad una caricatura che non ad un monumento.
Nonostante questo insuccesso che tanto lo turba nell’animo, durante l’Esposizione Universale del 1900 Rodin viene festeggiato come il “maggiore scultore dell’Ottocento” ed egli ritrova il consenso non solo della critica, ma soprattutto di una raffinata clientela internazionale.
Gli ultimi anni e successi
Rodin è ormai al culmine della sua carriera quando, nel 1906, viene inaugurata davanti al Panthéon di Parigi la sua opera più famosa: il Pensatore. Due anni più tardi il governo francese gli concede di vivere all’interno di una proprietà dello Stato, un’ala dell’Hotel Biron di Parigi. Ormai settantaduenne, Rodin compie un ultimo viaggio a Roma, questa volta non per ammirare l’opera altrui, ma per installarne una di sua creazione: L’uomo che cammina, all’interno del cortile di Palazzo Farnese. Nel gennaio del 1917, dopo oltre mezzo secolo di relazione, Rodin sposa Rose Beuret ma la donna, ormai anziana, muore dopo appena due settimane di matrimonio, probabilmente a causa di un’influenza che colpisce gravemente anche Rodin. L’artista si spegne il 17 novembre 1917 a causa delle gravi conseguenze di una congestione polmonare ed è sepolto allo Château d’Issy.
Per sua espressa volontà, accanto alla tomba viene posta una versione della statua del Pensatore.