

Isadora DUNCAN: madre della danza moderna
Isadora DUNCAN: madre della danza moderna
L’infanzia tra le note della mamma
Il padre abbandonò la famiglia molto presto e la piccola Isadora crebbe povera tra le note dei brani suonati dalla mamma pianista, in un ambiente familiare impregnato di acuta sensibilità artistica, di amore per la natura e per la libertà, al di fuori degli schemi convenzionali correnti.
Decisa a calcare il palcoscenico, dopo aver preso lezioni di balletto classico, dedica la sua vita ad elaborare una nuova e personale forma di danza ispirata all’antica Grecia, in cui poter esprimere i propri sentimenti più intimi in modo istintivo ed autentico.
Madre della danza moderna, la “sua” danza
Assecondata dalla sorella maggiore e dalla madre, nel 1884 Isadora cominciò ad insegnare la “sua” danza, arrivando ad ottenere ben presto una certa popolarità ed i primi guadagni.
Nel 1898 convince la famiglia a partire per Londra e, dopo un primo periodo di grande miseria, riesce ad entrare nei circoli mondani ed intellettuali della città dove incontra Ellen Terry, la grande attrice, che prenderà a modello come suo ideale artistico femminile.
Nel 1900 si trasferisce a Parigi dove, passando molto tempo nei musei e dedicandosi allo studio dei tragici greci e di filosofi come Nietzsche, Kant e Schopenhauer, prende corpo in lei l’utopia di una umanità danzante libera dai condizionamenti sociali: un’idea della danza come spontanea oggettivazione dei sentimenti interiori in movimenti che si susseguono generandosi l’uno dall’altro come le onde del mare.
Nel 1903 a Budapest si esibisce trionfalmente per trenta sere consecutive e nel 1905 viaggia alla volta della Russia dove danza con successo a Mosca, a Kiev e a San Pietroburgo.
Di ritorno dai viaggi conosce a Berlino Gordon Craig, dal quale avrà il suo primo figlio ma che non sposerà per non perdere la sua indipendenza.
Dopo un breve periodo a Firenze al fianco di Eleonora Duse, la madre della danza moderna incontra a Parigi l’industriale Paris Singer, costruttore delle famose macchine per cucire, dal quale avrà il suo secondo figlio e grazie al cui sostegno finanziario fonderà una grande scuola di danza.
La tragedia dei figli
Nel 1913, però, di rientro da una tournée in Russia, l’auto con i suoi due bambini precipita nella Senna facendoli annegare insieme alla governante.
Disperata, Isadora ricomincia a viaggiare per il mondo, danzando continuamente fino allo sfinimento.
Dopo una tournée di due anni in America, dove al Metropolitan balla la Marsigliese avvolta solo da un drappo rosso, nel 1921, dietro invito di Lenin, torna a Mosca con l’incarico di impiantare una scuola anche lì.
Nel 1922 sposa il poeta Sergej Esenin, di diciotto anni più giovane di lei, ma la loro burrascosa relazione dura solo pochi mesi e, l’anno successivo, Esenin muore suicida.
La madre della danza moderna e il declino
Negli ultimi anni della sua vita la fama che l’aveva sempre accompagnata cominciò a declinare ed alcuni critici non le risparmiarono articoli impietosi sulla sua figura ormai appesantita.
Si ritirò quindi a vivere tra Nizza e Parigi, spesso ubriaca e con problemi economici.
Morì tragicamente a Nizza il 14 Settembre 1927, strangolata da una lunga sciarpa da lei indossata che si impigliò fatalmente fra i raggi della ruota posteriore della Bugatti sulla quale era appena salita salutando gli amici.