

Margaret Thatcher: tra primati, consensi e dissensi, una protagonista
Margaret Thatcher: tra primati, consensi e dissensi, una protagonista
Iron Lady Thatcher: formazione, passioni e principi
Si laurea in chimica presso l’università di Oxford e già da lì si comincia ad occupare di politica diventando presidente di un’associazione studentesca conservatrice.
Dopo la laurea si impiega presso un’industria di ingegneria per materiali plastici ed in seguito, vista la passione per la politica, consegue anche la laurea in Giurisprudenza.
Nel 1959 viene eletta alla camera dei comuni di Londra per il partito Conservatore e, da parlamentare, è una dei pochi conservatori a votare a favore della depenalizzazione dell’omosessualità e dell’aborto, vota per il mantenimento della pena di morte ed attacca il governo laburista per le sue errate politiche fiscali.
Alle elezioni del 1970 vincono i Conservatori e Margaret diviene Ministro dell’Istruzione.
In quegli anni il Regno Unito vive una profonda crisi, sia economica che sociale: sono frequenti gli scioperi ed il malcontento cresce.
Nel 1974, alle nuove elezioni, i Conservatori vengono battuti dai Laburisti ed Iron Lady Tatcher, approfittando del forte consenso personale, Margaret decide di candidarsi per la leadership del partito e nel 1975 diviene capo del Partito Conservatore, la prima donna a ricoprire tale incarico.
Nel 1976 a causa di un famoso discorso in cui attaccava duramente l’Unione Sovietica, è soprannominata dalla Pravda “Iron Lady”, nome che sarà poi sempre associato alla sua immagine.
Un paese da risollevare
Tre anni dopo conduce il suo partito alla vittoria e quello che eredita dal laburista Callaghan è un Paese in declino, sia socio-economico che politico. L’inflazione è al 18%, la produttività in calo, i prezzi dell’energia e delle materie prime alle stelle, la conflittualità sociale alta. I servizi pubblici sono inefficienti e ovunque si respira aria di decadimento.
Iron Lady Thatcher si ripropone di invertire la rotta di un Paese in caduta libera, fondando la sua politica sull’idea che “la società non esiste, ci sono solo individui, uomini, donne, famiglie.”
Ci riesce con una ricetta a base di rigore, liberismo, conservatorismo, privatizzazioni e, soprattutto, sul concetto di libera concorrenza.
Il Thatcherismo, come viene chiamato il suo modo di agire, si basa sulla riduzione del debito pubblico, delle tasse sul lavoro, sui redditi di capitale e sulla riduzione del potere dei sindacati.
L’economia vira verso il settore dei servizi ma, venendo smantellato parte del sistema welfare, aumentano le disuguaglianze tra ricchi e poveri ed il sistema economico si avvia verso uno sfrenato capitalismo.
Il pugno di ferro di Iron Lady Thatcher
La Thatcher, inoltre, si dichiara anti-europeista convinta ottenendo uno sconto sui contributi all’Europa a favore delle casse inglesi.
Come Premier è coinvolta, nell’Aprile del 1982, nella guerra contro l’Argentina: un distaccamento militare argentino atterra sulle Isole Falkland, colonie inglesi, sgominando facilmente i sedici Royal Marines che erano lì di stanza.
Una guerra durata 72 giorni che, grazie alla sua politica del pugno di ferro, la vede uscire vittoriosa da tale conflitto.
Dopo la vittoria e dopo essere sfuggita ad un attentato, nel Giugno del 1987 diventa il primo premier britannico del ventesimo secolo ad ottenere tre mandati consecutivi.
Alla fine degli anni ottanta si occupa di questioni ambientali riconoscendo come vere le tesi sul riscaldamento globale, il buco dell’ozono e le piogge acide. Inoltre vara la storica riforma sulla sicurezza negli stadi.
Nel Novembre del 1990, in seguito a vari contrasti interni al partito, la Thatcher non è rinominata leader dei Conservatori e, constatata l’ormai inequivocabile rivolta dei ministri di governo contro di lei, si dimette dalla carica di Primo Ministro.
Dopo due infarti, un ictus, e da tempo malata di Alzheimer, Iron Lady Thatcher muore a Londra nella suite dell’Hotel Ritz dove alloggia ormai abitualmente.
La varia popolarità di Margaret
Durante gli undici anni alla guida della nazione, la popolarità di Margaret Thatcher ha conosciuto alti e bassi: i suoi ammiratori le riconoscono il fatto di aver portato il Regno Unito da una situazione di profonda crisi al rango di potenza mondiale, i suoi detrattori sostengono, invece, che le sue politiche sociali aggressive abbiano creato un forte classismo e riportato in patria il sentimento strisciante del razzismo.
È sicuramente stata una delle donne più popolari del XX secolo il cui motto è sempre stato: “Essere potenti è come essere una signora, se hai bisogno di dimostrarlo vuol dire che non lo sei.”.