Il bar delle Folies-Bergère
Sabato ovunque ci si trovi e qualunque cosa si stia facendo… Un’immagine come questa è sicuramente nell’immaginario collettivo: il bancone di un locale alla moda.
“Il bar delle Folies-Bergère” infatti, era proprio un rinomato caffè-concerto nel cuore di Parigi in cui ci si ritrovava abitualmente.
☞ Lo sai che…
‣ È l’ultima opera realizzata da Édouard Manet prima di morire ed essere consacrato a grande artista. La grandezza di questa riproduzione sta nell’aver reso perfettamente il sentimento di una giovane sognatrice disillusa, disincantata, malinconica; attraverso il suo sguardo, la cura del suo abbigliamento e l’atteggiamento poco composto del corpo contrapposto all’espressione innocente del volto. La solitudine di Suzon, questo il suo nome, nel raffinato ed affollato luogo di incontro della città.
‣ Ciò che, invece, rende l’opera così “viva” e che permette allo spettatore di assaporare l’atmosfera di quella sera, immortalata da Manet, è il riflesso nello specchio: è lì che vediamo la folla, una moltitudine di persone… pur non essendo in primo piano, il quale al contrario, è dominato da un singolo soggetto e la natura morta sul bancone. I dettagli, che rivelano subito lo specchio, sono il dorso della ragazza e quel signore di fronte a lei (alla nostra destra), la cui posizione coincide con quella dell’osservatore.
⇒ Data: 1882
⇒ Materiale: Olio su tela
⇒ Dimensioni: 96 x 130 cm
⇒ Sito: Courtauld Gallery, Londra