La scelta del nome “Artgender” deriva dalla considerazione per cui esso non debba essere usato solamente come il brand che identifica una particolare società che opera nei settori dell’eventistica, dell’editoria e della comunicazione; per noi l’Artgender rappresenta una vera e propria tipologia di essere umano ovvero chi lo è più profondamente.

Non esclude nessuno ma rinomina una categoria, composta da gente molto diversa al proprio interno… di qualunque credo, origine e direzione; ma, accomunata da un unico fattore: quello artistico. Chiunque può essere o sentirsi un artista fin tanto che si preoccupa di produrre o semplicemente accostarsi ad una qualsiasi forma di espressione.

Questa parola, il nostro nome, identifica chi crede che la bellezza sia necessaria, nelle cose, nelle persone, nei pensieri, nelle parole, nei modi… che l’ispirazione contribuisca alla formazione personale e che l’implementazione delle proprie doti contribuisca ad un’evoluzione individuale.

George Eliot la scrittrice vittoriana

Mary Ann Evans in George Eliot: il vero nome, la vera storia

George Eliot, pseudonimo maschile di Mary Ann Evans, è stata una delle più importanti scrittrici del periodo vittoriano.
Le tematiche filosofiche, la finezza psicologica e la profondità di pensiero furono gli elementi che caratterizzarono i suoi lavori aprendo la strada al romanzo psicologico moderno.

Mary Ann Evans in George Eliot: il vero nome, la vera storia

George Elliot la scrittrice vittorianaMary Ann Evans, meglio nota a tutti come George Eliot la scrittrice vittoriana, nacque ad Arbury, in Inghilterra il 22 Novembre 1819 in una famiglia agiata. Oltre ad un fratello ed una sorella maggiori, ebbe anche due fratellastri figli di un precedente matrimonio del padre.

George Eliot la scrittrice vittoriana

Nel 1820 la famiglia si trasferì a Griff, nei pressi di Coventry, e qui, grazie al ruolo importante svolto dal padre, riuscì ad avere accesso alla biblioteca del paese che si rivelò fondamentale per la sua formazione culturale.

Anche la religione influenzò notevolmente la sua vita: crebbe in una famiglia anglicana e frequentò la scuola di Coventry gestita da suore battiste.

Nel 1836, in seguito alla morte della madre, Mary Ann dovette lasciare la scuola per occuparsi della casa ma poté ugualmente continuare gli studi con un insegnante privato.

Dopo il matrimonio del fratello, lei ed il padre si trasferirono a Coventry e ciò le permise di fare nuove conoscenze anche con personaggi di spicco tra cui Charles Bray, un facoltoso industriale dedito ad opere filantropiche. Bray era un libero pensatore in argomenti religiosi ed un progressista in questioni politiche e la sua casa era un luogo d’incontro e di dibattito per i sostenitori delle teorie più radicali.

Mary Ann conobbe diverse persone a casa di Bray e, grazie a queste conoscenze, venne iniziata a forme di pensiero molto più liberali che confermarono in lei i dubbi sulla veridicità letterale della Bibbia e si allontanò dalla chiesa.

Aver messo in dubbio la fede religiosa causò una rottura tra Mary Ann e la famiglia ma, nonostante ciò la ragazza continuò a frequentare la chiesa e a fare da governante al padre fino alla morte di lui nel 1849.

La maturità

Dopo un breve periodo vissuto a Ginevra con i coniugi Bray, si trasferì a Londra con l’intenzione di diventare scrittrice. Inizialmente soggiornò presso John Chapman, un editore radicale proprietario della rivista di sinistra “The Westminster Review” con cui, dopo una iniziale collaborazione, strinse una grande e fattiva amicizia divenendo, nel tempo, vicedirettore del giornale.

Mary Ann lavorava senza sosta: mandava avanti la rivista, collaborava a molti articoli, alle monografie e scriveva per suo conto.

La prima opera letteraria di rilievo fu una traduzione della vita di Gesù di David Strauss.

Nel 1851 conobbe il filosofo George Henry Lewes con cui iniziò una “convivenza more uxorio” a partire dal 1854.

Lewes era sposato con Agnes Jervis ma, avendo con lei un matrimonio aperto, non poteva divorziare: aveva riconosciuto come propri altri figli della consorte avuti da altri uomini.

Tornati in Inghilterra dopo un lungo viaggio in Germania, vissero lontani dalla società letteraria di Londra evitando ogni contatto e venendo ripagati in ugual modo in quanto coppia scandalosa.

Continuando a scrivere articoli per la Westminster Review, Mary Ann decise di scrivere romanzi ed uno degli ultimi saggi pubblicati sulla rivista si può considerare il suo manifesto letterario: “Silly Novels by Lady Novelists”.

L’affermarsi come George Eliot la scrittrice vittoriana

Il saggio criticava le trame ridicole e banali di certi romanzi dell’epoca scritti da donne e, per non essere additata e dare ulteriore motivo di chiacchiere, adottò, da questo periodo in poi, lo pseudonimo con il quale sarà ricordata per sempre: George Eliot.

Gli scritti di Eliot rivelano un acuto senso della politica e dei condizionamenti sociali. Da “Scenes of Clerical Life” a “Il Mulino della Floss” ed in “Silas Marner” Eliot presenta dei casi di emarginazione sociale descrivendo in modo preciso l’ipocrisia della vita agiata di campagna dell’epoca.

Felix Holt”, “The Radical” e “The Legend of Jubal” sono invece romanzi chiaramente politici.

Eliot si interessò sempre alla filosofia morale e alla comprensione del fenomeno religioso traducendo le opere di Strauss, Feuerbach e Spinoza.

Nel 1859 pubblicò “Adam Bede”, il suo primo vero romanzo che riscosse subito un enorme successo.

Quando un uomo, tale Joseph Liggins, cercò di attribuirsi la paternità del romanzo, George Eliot fece un passo avanti e Mary Ann ammise di esserne l’autrice e sull’onda del successo la coppia Eliot-Lewes fu accettata pienamente in società.

Dopo la popolarità di Adam Bede Eliot continuò a scrivere romanzi di successo per altri quindici anni.

Il suo ultimo romanzo fu “Daniel Deronda”, scritto nel 1876.

Dopo questa opera la coppia si trasferì a Witley, nel Surrey, ma da quel momento la salute di Lewes peggiorò e dopo due anni morì.

George Eliot la scrittrice vittoriana ormai riconosciuta, affermata ed accettata trovò conforto nel giovane John Walter Cross, un agente di affari scozzese.

Il 6 Maggio del 1880 George sfidò di nuovo le convenzioni sociali sposandolo nonostante fosse di venti anni più giovane di lei.

John Cross era una persona instabile con crisi depressive e deliranti che durante il viaggio di nozze a Venezia tentò il suicidio buttandosi dal balcone dell’hotel sul Canal Grande. Sopravvisse al salto e la coppia fece ritorno a Londra dove Eliot, però, cominciò ad accusare gravi sintomi di malattia.

In seguito ad un’infezione della gola e alla disfunzione renale di cui soffriva da tempo, nel Dicembre del 1880 all’età di 61 anni, Eliot morì, lasciando al mondo i suoi lavori letterari ed una preziosissima esperienza di vita nella quale riuscì a sfatare ogni pregiudizio.

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