La scelta del nome “Artgender” deriva dalla considerazione per cui esso non debba essere usato solamente come il brand che identifica una particolare società che opera nei settori dell’eventistica, dell’editoria e della comunicazione; per noi l’Artgender rappresenta una vera e propria tipologia di essere umano ovvero chi lo è più profondamente.

Non esclude nessuno ma rinomina una categoria, composta da gente molto diversa al proprio interno… di qualunque credo, origine e direzione; ma, accomunata da un unico fattore: quello artistico. Chiunque può essere o sentirsi un artista fin tanto che si preoccupa di produrre o semplicemente accostarsi ad una qualsiasi forma di espressione.

Questa parola, il nostro nome, identifica chi crede che la bellezza sia necessaria, nelle cose, nelle persone, nei pensieri, nelle parole, nei modi… che l’ispirazione contribuisca alla formazione personale e che l’implementazione delle proprie doti contribuisca ad un’evoluzione individuale.

Diana Spencer: la principessa triste, una delle donne più influenti del XX secolo

Probabilmente è stata la donna più fotografata, più ammirata e più invidiata al mondo… ma è passata alla storia come “la principessa triste”.

Diana Spencer: la principessa triste, una delle donne più influenti del XX secolo

Conosciuta come Lady D, nacque il primo Luglio 1961 a Sandringham, nella regione del Norfolk del Regno Unito, da qui inizia la biografia di lady Diana Spencer.

La biografia di Diana Spencer

Quarta di cinque figli, la sua era una famiglia aristocratica con origini reali e la sua nonna materna, lady Ruth Fermoy, fu per molto tempo dama di compagnia e amica intima della regina madre.
Uno dei fratelli, il piccolo John, morì subito dopo la nascita e tale evento provocò uno sconvolgimento all’interno della famiglia Spencer fino a causare il divorzio tra i due genitori.
Diana aveva solo sette anni e questo fatto, sommato alla necessità di lasciare la casa di Park House per andare a vivere a Londra con la madre, le procurò un forte trauma.
Dopo alcuni mesi, il padre John Spencer, VIII conte Spencer, ottenne la custodia della figlia e la prese a vivere con sé. L’anno successivo il conte si risposò con lady Dartmouth e continuò a tenere con sé tutti i figli ed a presiedere alla loro educazione.
Nello studio Diana non riusciva molto bene, manifestando invece, fin da molto piccola, una forte empatia verso i più deboli ed i meno fortunati di lei. Dopo le primarie presso una scuola pubblica, venne iscritta al collegio Riddlesworth Hall e successivamente alla West Heath Girl’s School a Sevenoaks, nel Kent, dove fallì per ben due volte gli esami di maturità.
Oltre ad amare molto il nuoto, studiò a lungo il pianoforte e la danza classica e, nel ’77, frequentò per alcuni mesi l’Institut Alpin Videmanette, in Svizzera.
Qui le ragazze seguivano lezioni di etichetta, di buone maniere, galateo e gastronomia.
Per il suo diciottesimo compleanno i genitori le regalarono un appartamento nell’Earls Court, dove visse con alcune amiche sostenendosi con un lavoro presso un asilo infantile.

L’incontro con Carlo, verso lady D.

Nell’estate del 1980, ad una festa organizzata da un comune amico, Diana incontrò il Principe Carlo che da quel momento divenne suo accompagnatore assiduo in molte occasioni mondane. La presentazione ufficiale alla famiglia reale avvenne a Balmoral, la residenza scozzese della Regina. Diana piacque subito molto ad Elisabetta II ed il 24 Febbraio 1981 Buckingham Palace annunciò ufficialmente il loro fidanzamento.
Da quel momento sulla giovane Diana si riversò un’enorme e continua pressione mediatica.
Il matrimonio si svolse il 29 Luglio del 1981 nella Cattedrale di San Paolo, a Londra. Alla cerimonia presenziarono oltre duemila invitati e fu seguita in mondovisione da quasi un miliardo di persone.
Alle nozze da favola parteciparono esponenti di tutte le famiglie reali esistenti e numerosi politici e diplomatici. Il lungo viaggio di nozze sul panfilo reale “Britannia” si svolse attraverso i paesi del Mediterraneo passando, tra gli altri, anche in Italia.
Dopo il matrimonio con il principe di Galles, la biografia di lady Diana si arricchì di un grande quantitativo di doveri ufficiali che, in qualità di principessa, doveva soddisfare per conto della casa reale.
Nel Giugno del 1982, a Londra, Diana dette alla luce il suo primo figlio, l’erede al trono William, ma già il suo matrimonio, perfetto agli occhi del mondo, all’interno della coppia cominciava a non funzionare. Due anni dopo nacque Harry, il secondo figlio e con entrambi i bambini Diana fu una madre esemplare, affettuosa e devota. Nonostante i molti impegni cercò di essere il più presente possibile nelle loro vite.

I riflettori sulla biografia di lady Diana Spencer

Tutti gli anni ’80 furono per lady D molto intensi, i continui viaggi la portarono a visitare pressoché tutto il mondo ed a presenziare ad una quantità di eventi che quasi minarono la sua salute: in occasione di una visita in Canada, la principessa addirittura svenne per la fatica. L’essere sempre in vista e sempre più insoddisfatta dai cattivi rapporti con il marito la portò a soffrire di depressione e di disturbi alimentari.
Carlo cominciò a defilarsi dai doveri ufficiali per rincorrere i propri piaceri: il gioco del Polo, l’amante Camilla Parker-Bowles, le buone bevute con gli amici.
Diana, invece, continuò a rappresentare in modo ineccepibile la Corona inglese orientando sempre di più i suoi incontri ufficiali verso una politica di sostegno a cause umanitarie. La principessa era nota per il suo stile e la sua eleganza e ovunque si recasse in visita la sua grazia otteneva continuamente consensi.
Fu un’instancabile operatrice benefica, visitò malati in tutto il mondo, appoggiò campagne per la difesa degli animali, si adoperò per le campagne di prevenzione dell’AIDS e contro l’uso delle armi, in particolare le mine antiuomo.
Nel Dicembre del 1992 fu annunciata ufficialmente la loro separazione. Da quel momento i media inglesi si scatenarono pubblicando qualunque pettegolezzo li riguardasse. I giornalisti di radio e televisioni trasmisero interviste più o meno autorizzate raccontando nei minimi dettagli le scappatelle dei due reali e i coniugi si dettero letteralmente battaglia su questo terreno anche davanti alle telecamere.

La vita dopo il divorzio

Il divorzio venne ufficializzato quattro anni dopo e Diana, oltre a ricevere una buona uscita di diciassette milioni di sterline, mantenne il suo appartamento a Kensington Palace. Dopo il divorzio la principessa cominciò una relazione sentimentale con uno stimato cardiochirurgo di origine pakistana, Hasnat Khan, che durò quasi due anni, ma tale rapporto si interruppe bruscamente. Più in là Diana cominciò a frequentare Dodi Al-Fayed, un notissimo e ricchissimo imprenditore egiziano, con il quale instaurò uno stretto rapporto trascorrendovi insieme le vacanze anche in compagnia dei figli William ed Harry.
Nonostante non fosse più la moglie del principe Carlo, ella continuò la sua opera umanitaria sempre viaggiando, tenendo discorsi, conferenze e promuovendo campagne benefiche.
La sera del 30 Agosto 1997, uscendo dall’Hotel Ritz di Parigi per raggiungere l’appartamento privato di Dodi, poco dopo la mezzanotte, la Mercedes su cui viaggiavano guidata dall’autista Henri Paul, si schiantò contro un pilastro della galleria Almà. Dodi Al-Fayed ed Henri Paul morirono sul colpo. La guardia del corpo di Dodi, seduto sul sedile anteriore e l’unico con la cintura di sicurezza allacciata, fu gravemente ferito ma sopravvisse.
Lady D, liberata dal groviglio di lamiere ed ancora viva, dopo i primi soccorsi sul posto fu trasportata con un’ambulanza all’ospedale Pitié-Salpêtrière, dove arrivò circa alle due. Due ore più tardi venne dichiarata morta.
Ci sono molti dubbi sulle cause e sulla dinamica dell’incidente che pose presto fine a quelle che sono le righe della biografia di lady Diana Spencer, tanto che per molto tempo si è parlato di complotti e verità nascoste ma, a tutt’oggi, niente è mai stato comprovato.
In seguito all’improvvisa reazione da parte del mondo intero, a tale notizia, la casa reale fu costretta a pubbliche esequie ed il 6 Settembre, giorno del funerale, tre milioni di persone si riversarono in strada per seguire il feretro.
La salma è stata tumulata nella proprietà della famiglia Spencer nel Northamptonshire e, nel 1999, il Time ha inserito il nome di Diana tra le 100 persone più importanti del XX secolo.

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