

CATERINA II: da maltrattata regina ad amata imperatrice
CATERINA II: da maltrattata regina ad amata imperatrice
Il prematuro matrimonio
Ancora sedicenne venne data in sposa all’erede dell’impero russo: Pietro Fedorovic, che salirà al trono col nome di Pietro III di Russia.
Il matrimonio, però, fu da subito infelice visto che Pietro, uomo dedito all’alcol, spesso la maltrattava e la mortificava sia in privato che in pubblico.
Caterina allora si dedicò alle letture, Diderot, Voltaire ed altri illuministi e, tenendosi sempre informata sugli eventi della Russia, finì per diventare popolare presso alcuni gruppi di opinione contrari a Pietro.
In seguito ad un colpo di stato guidato dall’amante di Caterina, Grigorij Orlov, Pietro fu arrestato e chiuso in un carcere dove in seguito verrà ucciso.
Caterina la grande al potere
Ella prese quindi il posto del marito e nel 1762 fu incoronata imperatrice di Russia.
Secondo la tradizione di stile illuminista, l’imperatrice provvide subito ad un accentramento di tutti i poteri di governo, prendendo di fatto in mano il controllo di ogni attività.
Nel 1775, dopo aver sventato una rivolta contro di lei, Caterina cominciò a dar vita ad una serie di riforme: creò province e distretti per meglio amministrare le zone rurali, restaurò quasi totalmente le finanze dello stato, instaurò una politica di espansione dei domini dell’Impero annettendo la Crimea e tutte le regioni orientali della Polonia.
Caterina la grande giocò un importante ruolo anche sul teatro politico europeo, dove svolse la funzione di mediatrice durante la guerra fra Austria e Prussia e nel 1780 formò una forza incaricata di difendere dalla Gran Bretagna le navi indipendentiste durante la rivoluzione Americana.
Entrò in guerra contro la Svezia e la Danimarca senza peraltro mai subire sconfitte.
Sul fronte della politica interna, Caterina liberò i nobili dai servizi obbligatori e dalle tasse, rese ereditaria la nobiltà e concesse ad essi il pieno controllo sui servi della gleba che vivevano sulle loro terre.
Il tratto illuminista
Di ispirazione illuminista fu la sua opera sull’educazione e l’assistenza sanitaria: in tutti i capoluoghi furono aperte scuole, sia per bambini che per adulti, si costruirono ospedali e tutte le città furono obbligate a dotarsi di medici e di farmacie.
Numerosi intellettuali ed artisti beneficiarono della sua protezione, come alcuni enciclopedisti francesi, il matematico Leonhard Euler, Giovanni Paisiello.
Ella stessa si dilettò in campo letterario dando vita a opere autografe, articoli, schizzi di satira e trattati dal piglio polemico. Tra le sue commedie, spesso didattiche, si ricordano “Lo stregone siberiano” e “L’ingannato”.
Ebbe moltissimi amanti e, secondo alcuni storici, una vita sessuale intensa libertina e fantasiosa tanto da farsi arredare una stanza con attrezzi e feticci appositamente per i suoi incontri.
Caterina la grande muore nel 1796 all’età di 67 anni. Il suo fu uno dei più significativi esempi di dispotismo illuminato ed il periodo del suo regno fu sempre ricordato come l’età d’oro dell’Impero russo.