

Johann Sebastian Bach una carriera da organista e il genio del grande compositore
Johann Sebastian Bach una carriera da organista e il genio del grande compositore
La biografia di Sebastian Bach, note d’infanzia
Dopo un’infanzia serena, trascorsa nella tranquillità familiare, il piccolo Johann rimane orfano di madre a soli nove anni e, quando un anno dopo scompare anche il padre, si trasferisce ad Ohrdruf presso uno dei suoi fratelli maggiori, l’organista Gian Cristoforo. Nella cittadina tedesca egli inizia a frequentare il ginnasio dove, insieme alle materie letterarie egli studia anche storia, teologia e, sopratutto, frequenta numerose esercitazioni corali.
La prematura morte dei genitori ha, però, reso difficili le condizioni economiche dei fratelli Bach e nel 1700 il giovane Johann è costretto a lasciare la scuola, non riuscendo a sostenerne la retta.
Per fortuna all’interno del ginnasio San Michele di Lüneburg qualcuno ha notato le sue doti canore ed a Johann viene offerto un posto tra gli “interni”. Continua, quindi, a studiare musica recandosi spesso ad Amburgo per ascoltare dal vivo il celebre organista Adam Reinken, presso la chiesa di Santa Caterina.
Finito il liceo egli avrebbe probabilmente voluto iscriversi all’università, ma è ormai un adulto e deve iniziare a guadagnarsi da vivere senza gravare ulteriormente sui fratelli maggiori. Nel 1703 accetta, quindi, un impiego come violinista nell’orchestra di Giovanni Ernesto di Weimar, ruolo che svolge però solo per pochi mesi, poiché viene presto nominato organista della chiesa di S. Bonifacio ad Arnstadt.
Le prime composizioni
Sono questi gli anni in cui Johann inizia a comporre i primi spartiti, trovando spunto in alcune vicende familiari: l’arruolamento del fratello Gian Giacomo è, ad esempio, il tema principale del suo “Capriccio sopra la lontananza del suo fratello dilettissimo”. In quello stesso periodo egli compone poi la prima cantata sacra intitolata “Ma Tu non lascerai nell’inferno l’anima mia”.
Dopo due anni di servizio come organista, ottiene un mese di congedo che utilizza per recarsi a piedi a Lubecca dove intende conoscere il celebre organista danese Dietrich Buxtehude. Le quattro settimane si trasformano, però, in quattro mesi e quando Johann fa ritorno ad Arnstadt viene accolto da un severo rimprovero. Solo nove mesi dopo i suoi rapporti con il concistoro della chiesa si aggravano a causa di una giovane donna straniera ch’egli ha osato ricevere all’interno della tribuna dell’organo.
Bach decide, quindi, di lasciare Arnstadt per continuare la sua attività di organista a Mühlhausen, dove nell’ottobre 1707 sposa sua cugina Maria Barbara. Dall’unione nascono in rapida successione ben sette figli.
La biografia di Sebastian Bach, note di fama
Il suo nome inizia, intanto ad essere conosciuto presso le corti d’Europa, la sua fama cresce di giorno in giorno e nel giugno del 1708 Guglielmo, duca di Sassionia-Weimar, gli offre l’ufficio di organista di corte e cembalista dell’orchestra ducale. Bach trascorre nove anni a Weimar, maturando come organista e portando a termine numerose composizioni per organo. Ha, inoltre, modo di approfondire lo studio delle opere di alcuni maestri italiani, come ad esempio, Antonio Vivaldi.
Quando, però, i rapporti con la corte di Weimar iniziano ad incrinarsi l’artista decide di lasciare il duca per trasferirsi a Köthen, presso la corte del suo nuovo protettore, il principe Anhalt. Qui non c’è una vera orchestra e Bach si dedica principalmente all’esecuzione di musica da camera, alla composizione e, soprattutto, ai numerosi viaggi per presenziare nei principali concerti di musica classica del tempo. Proprio durante uno di questi viaggi, Johann accompagna il principe di Köthen, nel centro di cure termali di Carlsbad ma, al suo ritorno è accolto da una tragica notizia: la moglie Maria Barbara è morta all’improvviso per cause mai del tutto chiarite, forse per le complicanze dovute ad un’ulteriore gravidanza. Bach si ritrova vedovo, senza aver avuto neppure il tempo di salutare per un’ultima volta la moglie e con sette figli piccoli a cui badare.
Il vedovo Bach
Dopo pochi mesi, il compositore conosce Anna Maddalena Wülken, figlia di un trombettiere di corte. La donna non solo lo aiuta nella gestione della casa e nell’educazione dei figli, ma è anche un’ottima amanuense cui si deve la trascrizione di alcune celebri opere di Bach. I due convolano presto a nozze e da questa seconda unione nascono altri tredici figli. Proprio la necessità di dover mantenere una famiglia così numerosa, spinge Bach a cercare una nuova e più stabile dimora. Egli vorrebbe trasferirsi ad Amburgo ma, quando non ottiene il seggio di organista a San Giacomo, decide di trasferirsi, invece, a Lipsia dove viene nominato Cantor presso la scuola di San Tommaso.
Si tratta di un impiego modesto e monotono che non soddisfa l’ambizione dell’artista e che lo costringe a frequenti scontri con il rettore: i mezzi ch’egli ha a disposizione sono ben al di sotto della sua fama ed egli non sembra avere alcuna autorità effettiva all’interno della scuola.
Ciononostante Bach ricopre questo ruolo per ben 25 anni, probabilmente per due semplici ragioni: ha uno stipendio sicuro che gli permette di sostenere la sua numerosissima famiglia ed, al tempo stesso, ha sufficiente tempo libero per dedicarsi alla sua vera passione, la composizione.
Il tempo della composizione
Il periodo a Lipsia è, infatti, uno dei più fecondi della carriera di Bach se si considerano più di duecento cantate, fughe per organo, partite, suites e concerti d’ogni tipo. Va, però, detto che la fama di Bach è tutta indirizzata alla sua abilità come organista mentre nessuno sembra, ancora, apprezzare le sue capacità di compositore. Egli continua incessantemente a scrivere ed a ricopiare con cura le pagine che ritiene musicalmente più valide, ma nessuno sembra accorgersi del loro pregio. Senza dubbio Bach se ne dispiace, ma si consola suonando il clavicembalo in casa, accompagnato dalle voci e dagli strumenti della moglie e dei suoi venti figli, “tutti musicisti nati”.
Nel 1740 il secondogenito Carlo Filippo Emanuele entra a far parte dell’orchestra da camera di Federico il Grande ed il re, esprime subito la volontà di conoscere il celebre padre. L’incontro avviene una domenica di maggio del 1747 quando, presso la corte di Potsdam, Bach si esibisce davanti al sovrano, improvvisando per ore all’organo o con il suo cembalo. Tornato a Lipsia il compositore si affretta a rielaborare il tema di fuga che aveva improvvisato alla corte del re e porta in stampa l’opera con il titolo “L’offerta musicale”, dedicata appunto a Federico II.
L’intralcio della vista
In questo periodo la biografia di Sebastian Bach viene, però, segnata da un problema di vista, il compositore soffre di un problema che gli rende difficile ogni attività. Decide, quindi, di farsi operare da un chirurgo inglese in visita a Lipsia. L’operazione non fa che peggiorare le sue condizioni di salute ed un secondo intervento lo rende, addirittura, temporaneamente cieco. Egli non può più scrivere e chiede aiuto al genero Altnikol che trascrive, sotto sua dettatura un corale per organo intitolato “Comparirò innanzi al tuo trono”.
Il titolo si rivela profetico poiché Bach muore improvvisamente il 28 luglio 1750 a causa di un attacco di apoplessia e viene seppellito presso la chiesa di San Giovanni, senza neppure una lapide che celebri ciò ch’egli è stato in vita. Devono, infatti, passare altri cinquant’anni prima che il mondo capisca e apprezzi il suo talento compositivo e la Germania prenda conoscenza del grande genio cui ha avuto l’onore di dare i natali.