

Anna Magnani, interprete di se stessa in ogni ruolo
Prima attrice al mondo non di lingua inglese a ricevere il premio Oscar, è oggi considerata una delle più grandi interpreti femminili della storia del cinema.
Anna Magnani, interprete di se stessa in ogni ruolo
La biografia di Anna Magnani
La piccola Anna, detta Nannarella in romanesco, è affidata alle cure della nonna materna, Giovanna Casadio, e alla grande famiglia di quest’ultima formata da altre cinque figlie femmine e da un maschio. Dopo un breve periodo trascorso in un collegio di suore francesi, Anna è definitivamente allevata dalla nonna ma, pur stabilendo con lei un rapporto molto affettuoso, la mancanza della madre rimarrà sempre motivo di enorme sofferenza. Frequenta il liceo ma lo interrompe quasi subito e contemporaneamente studia il pianoforte. Nel 1923 si reca ad Alessandria d’Egitto per incontrare la madre che non vede dalla nascita: oltre ad essersi sposata, la mamma ha anche avuto un’altra figlia e non dedica a Nannarella le attenzioni sperate. Questa esperienza sarà devastante e lascerà un’impronta di tristezza nell’animo e nel carattere di Anna.
I primi passi verso la recitazione
Nel Gennaio del 1927 inizia a frequentare la scuola d’arte drammatica “Eleonora Duse”, trasformatasi poi in Accademia d’Arte Drammatica diretta da Silvio D’Amico e dal 1929 entra a far parte della compagnia teatrale diretta da Dario Niccodemi. Qui Anna ha modo di imparare moltissimo sulla recitazione, soprattutto dalla prima attrice Vera Vergani che la prende sotto la sua tutela. Passa poi alla compagnia teatrale di Antonio Gandusio e, nel ’34, inizia a lavorare nella “Rivista”, un genere molto in voga, nella compagnia dei fratelli De Rege in cui spesso affianca Totò. Sempre dello stesso anno è il debutto in campo cinematografico nel film “La Cieca di Sorrento” per la regia di Nunzio Malasomma.
La vita e la professione
Il 3 Ottobre 1935, a ventisette anni, con una semplice cerimonia al Comune di Roma, sposa il regista Goffredo Alessandrini. Dopo numerosi film in cui interpreta ruoli di sfondo, riesce ad emergere per le sue eccezionali doti di interprete drammatica ed il suo primo ruolo da protagonista è nel film “Teresa Venerdì” di Vittorio De Sica.
Il matrimonio con Alessandrini naufraga quasi subito ed Anna, dopo una fugace relazione con l’attore Massimo Serato, nel ’42 dà alla luce il suo unico figlio Luca, a cui riesce ad imporre il proprio cognome così come aveva fatto con lei sua madre.
Nel 1945, subito dopo la fine della guerra, interpreta il film “Roma Città Aperta”, manifesto del Neorealismo di Roberto Rossellini che le vale la vincita del suo primo Nastro d’Argento. La scena finale in cui Anna, nel ruolo di una popolana romana che correndo dietro ad una camionetta dei nazisti in cui è stato rinchiuso il marito viene barbaramente uccisa, rimarrà sempre una pietra miliare della storia del cinema e segnerà la biografia di Anna Magnani.
Grazie a questa pellicola Anna instaura con Rossellini un’intensa relazione sentimentale. Nel 1947 vince il secondo Nastro d’Argento e il premio per la Migliore Attrice alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia per il film “L’Onorevole Angelina” diretto da Luigi Zampa.
Nei due anni successivi, dopo aver interpretato il film “L’Amore” al fianco di Federico Fellini, inizia la fine della sua relazione con Rossellini e, per rabbia, si trasferisce a lavorare a Vulcano, nelle Eolie, l’isola vicina a quella in cui il regista sta girando una pellicola con la sua nuova compagna Ingrid Bergman. Le riprese dei due film saranno ricordate nella storia del cinema come “la guerra dei due vulcani”.
I ruoli da biografia di Anna Magnani
Nel ’51 interpreta “Bellissima”, capolavoro di Luchino Visconti, che le fa guadagnare il quarto Nastro d’Argento. La Magnani, nei personaggi che le propongono, non interpreta, ma mostra se stessa, la sua essenza di popolana forte e passionale ma anche sensibile ed empatica che è capace di enormi sacrifici pur di onorare i propri ideali. Il film esce anche a New York ed ottiene un enorme successo attirando l’interesse per Nannarella da parte delle Major di Hollywood. Sempre in America, nel ’55, gira il film “La Rosa Tatuata” con la sceneggiatura scritta da Tennessee Williams e la regia di Daniel Mann. La Magnani è talmente divina nella sua interpretazione da oscurare quasi il co-protagonista Burt Lancaster. Il film quell’anno vince tre premi Oscar: miglior fotografia, miglior scenografia e, soprattutto, miglior attrice protagonista.
La Magnani si aggiudica anche il Golden Globe ed il premio Bafta dell’Accademia Britannica del Cinema. L’anno seguente Los Angeles le dedica la famosa stella di Hollywood sulla Walk of Fame.
In America lavora ancora con il regista George Cukor, ottenendo un’altra nomination agli Oscar del 1958, e con Sidney Lumet.
Mamma Roma
Tornata in Italia partecipa alla lavorazione di alcuni progetti cinematografici ma, continuando a proporle personaggi che lei stessa definisce “caricature”, preferisce accettare di interpretare “Mamma Roma”, di Pierpaolo Pasolini, un esordiente regista considerato intellettuale.
Il clima sul set non è favorevole e, nonostante riceva il premio della critica dei Circoli Cinematografici al Festival di Venezia, viene pesantemente stroncato dal pubblico. Nella prima parte degli anni ‘60 torna al teatro, ma anche qui con scarsi risultati al botteghino.
Un grosso ritorno di notorietà Anna lo ottiene accettando di registrare alcuni mini-film per la televisione al fianco di partners come Enrico Maria Salerno, Massimo Ranieri, Marcello Mastroianni.
La sua ultima apparizione cinematografica si ha nel cameo voluto da Fellini nel film “Roma” del 1972.
Muore il 26 Settembre 1973 in una clinica romana a causa di un tumore al pancreas. Sensibile, intelligente, possessiva, passionale, capace di scatti d’ira furente ma anche di estrema generosità queste le caratteristiche che arricchiscono la biografia di Anna Magnani; Giuseppe Ungaretti scrisse di lei:
“Ti ho sentito gridare Francesco dietro un camion e non ti ho più dimenticato”.